Olivetti a caccia di fatture di Lodovico Poletto

I magistrati di Ivrea esaminano i bilanci con nuove ipotesi I magistrati di Ivrea esaminano i bilanci con nuove ipotesi Olivetti, a caccia di fatture Sospetti su fondi extracontabili IVREA. C'è il sospetto che i bilanci Olivetti degli ultimi anni abbiano nascosto una consistente sovraffatturazione. Ovvero il conteggio di fatture per ordini inesistenti in modo tale da alterare i conti nei documenti finanziari dell'ex colosso informatico italiano. Un sospetto, ma anche una pista di lavoro, per i due pm della procura di Ivrea - Alberto Braghin e Lorenzo Fornace - che stanno portando avanti, ormai da più di un mese, l'indagine sui presunti falsi in bilancio alla Olivetti. E con loro scavano nel mare di documenti messi a disposizione dall'azienda anche gli uomini delle Fiamme Gialle di Torino che fin dall'inizio di questa indagine collaborano con i magistrati piemontesi. In dieci giorni è già stata ispezionata una massa consistente di documentazione, ma almeno altrettanta è tutt'ora da passare al setaccio. Il primo sospetto che i conti fossero viziati da sovraffatturazione sarebbe emerso dopo gli interrogatori delle scorse settimane. Da chi, ovviamente, non si sa. Negli uffici di Palazzo Giusiana, infatti, da inizio settembre ad oggi, si son presentati, come testi o come imputati, già una decina di personaggi. Compreso l'ex amministratore delegato della Olivetti, Francesco Caio (sentito per ben due volte) e l'ex direttore generale Renzo Francesconi, l'uomo che con le sue dichiarazioni ha fatto scoppiare la bufera su Olivetti. E negli ultimi dieci giorni, invece, sono state verbalizzate le dichiarazioni di altre due «persone informate sui fatti»: Walter Latona, ex responsabile delle relazioni esterne Olivetti, chiamato a ricoprire quella carica da Francesco Caio e l'avvocato Gamba, uno dei legali di Omnitel. L'interesse della magistratura nei loro confronti era, però, strettamente legato a ciò che accadde nei giorni precedenti le dimissioni di Carlo De Benedetti, il 3 settembre scorso, dalla carica di presidente del gruppo di Ivrea. I magi¬ strati, ora, parlano genericamente di «necessità di ricostruire dal punto di vista stori co tutta la vicenda». Bocche cucite per quanto riguarda il nuovo filone d'indagine. A cosa serviva per davvero la sovraffatturazione, se mai c'è stata? Il campo delle ipotesi è ampio e c'è già chi parla genericamente di «creazione di fondi extracontabili per operazioni di varia natura». Conferme ufficiali, però, non ce ne sono. L'unica certezza, per ora, è il lavoro di analisi svolto delle Fiamme Gialle in un ufficio della sede direzionale Olivetti, a Ivrea. Parallelamente vanno avanti anche gli accertamenti sui bilanci dal 1986 ad oggi. I consulenti della procura di Ivrea, adesso, sono saliti a tre: con Enrico Stasi lavorano anche un altro commercialista, Alessandro Riscossa, e l'avvocato Carlo Rava. Intanto sul fronte sindacale c'è da segnalare lo sciopero dei lavoratori del gruppo Olivetti, venerdì prossimo a Roma. Da Ivrea partirà un treno con otto vagoni. Giovedì 24, invece, Cgil, Cisl e Uil incontreranno, sempre a Roma, l'amministratore delegato della casa informatica, Roberto Colaninno. Lodovico Poletto Carlo De Benedetti

Luoghi citati: Ivrea, Roma, Torino