L'ultimo viaggio dell'eroina Ramona

L'ultimo viaggio dell'eroina Ramona L'ultimo viaggio dell'eroina Ramona LA PASIONARIA MORENTE DEL CHIAPAS NEW YORK NOSTRO SERVIZIO Era il suo primo viaggio in aereo e non ce ne saranno molti altri: un cancro all'utero giunto ormai alla fase terminale l'ha già condannata a non andare oltre i suoi 35 anni. Ma è stato un viaggio trionfale. La «Comandante Ramona» - altezza: un metro e 45, peso: 40 chili - è sbarcata a Città del Messico con indosso il costume tradizionale del suo popolo, lo «tzotzil», accolta da centinaia di sostenitori festanti che poi l'hanno scortata in città, fra slogan scanditi e bandiere sventolate, dove si stava svolgendo il Congresso nazionale indigeno e dove lei ha pronunciato un discorso. Non è stata una prova di forza, la sua. Anzi, perché il governo le permettesse di venire ci sono volute lunghe e complesse trattative, e l'aereo che poi si è deciso di met- tere a sua disposizione apparteneva al ministero dell'Interno. Ma certamente è stato un gran colpo propagandistico. I suoi sostenitori, presi dall'entusiasmo, hanno paragonato questo suo arrivo nella capitale messicana all'in- gresso trionfale che vi fece oltre 90 anni fa Emiliano Zapata, alla testa del suo «Ejército de Liberación del Norte» e al canto di «Adelita» (mentre la canzone dei combattenti del Sud, guidati da Pancho Villa, era la più nota «Cucaracha»). La «Comandante Ramona» è colei che quasi tre anni fa ha fondato la forza che da Zapata prende il nome, quell'Ejército Zapatista de Liberación Nacional che è riuscito a resistere alla repressione del governo (140 morti finora) e ad attrarre su di sé una notevole attenzione grazie a una accorta politica di rapporti con i media e con i gruppi di sinistra sparsi per il mondo. Il vero capo dell'organizzazione, lo sanno tutti, è l'ormai mitico «subcomandante Marcos», ma poiché lui è bianco ha deciso di conservare per l'appunto il ruolo di «secondo». Doveva essere lui a venire a Città del Messico in questo fine settimana, ma le autorità avevano minacciato di arrestarlo. Recentemente infatti gli «zapatisti» hanno deciso di rompere le trattative con il governo, denunciando la sua «manifesta mancanza di volontà» nel portare avanti ne¬ goziati «seri», e quindi sono tornati nel novero dei «nemici», nonostante il pubblico elogio fatto di loro tempo fa dallo stesso presidente Ernesto Zedillo quando si è trattato di distinguere gli zapatisti dall'Ejército Revolucionario del Pueblo, che all'inizio di settembre ha dato vita a una catena di attentati. Ma fare il «duro» anche con lei, la «Comandante Ramona» che sta per morire, sarebbe stato esti'emamente imbarazzante per il governo, e così dopo una lunga trattativa con deputati dell'opposizione non solo le ha consentito di venire ma le ha anche messo a disposizione un aereo. Il suo discorso al Congresso è stato breve e dal contenuto scontato: «Lottiamo perché tutti gli indigeni possano vivere un giorno come esseri umani». Ma quello che contava era la sua presenza nella capitale, un vero «colpo» per la causa degli zapatisti. [f. p.] La Comandante Ramona con la bandiera messicana in viaggio verso il Congresso degli indios Le autorità non hanno potuto vietarle di partecipare E' malata di cancro in fase terminale

Persone citate: Emiliano Zapata, Ernesto Zedillo, Pancho Villa, Zapata

Luoghi citati: Città Del Messico, New York