Gemina, interrogati i due ex top manager
Gemina, interrogati i due ex top manager I legali hanno presentato istanza di scarcerazione sia per Schneeberg sia per Riccardi Gemina, interrogati i due ex top manager L'avvocato De Luca: «Le irregolarità sono solo formali» BERGAMO DAL NOSTRO INVIATO Sei ore di interrogatorio, pagine e pagine di verbali, per Emil Schneeberg e Riccardo Riccardi, i due ex top manager di Gemina, da mercoledì rinchiusi nel carcere di via Monte Gleno. Alla fine, l'avvocato Marco De Luca esprime una speranza: «Dopo questi chiarimenti non esistono più esigenze cautelari. Mi auguro che entrambi possano riacquistare la libertà a breve». L'avvocato difensore dei due ex manager arrestati - ma anche degli altri tre ancora ricercati - ha presentato istanza di scarcerazione sia per Schneeberg che per Riccardi. E a giorni si saprà il parere dei due magistrati, Carlo Nocerino e Francesco Greco, che da oltre un anno stanno passando ai raggi X affari e bilanci della società di via Turati. Poi, la decisione del giudice per le indagini preliminari Aurelio Barazzetta. I magistrati sono convinti che Gemina sia stata «una società di servizi» per operazioni non sempre lecite. E i 5 ex top manager accusati sarebbero stati i «manovratori» a conoscenza dei segreti sui fondi neri. «I miei assistiti hanno chiarito la loro posizione in merito all'accusa di falso in bilancio. Hanno sostenuto che le irregolarità erano puramente formali e non avevano quindi nes¬ sun riflesso sul bilancio», spiega l'avvocato De Luca al termine del faccia a faccia nel carcere di Bergamo. Poi, mezz'ora di colloquio con la moglie di Schneeberg. E da Milano arrivano il gip Barazzetta, il pm Nocerino e l'avvocato De Luca che alle telecamere dice solo due parole: «Sarà lunga». E' vero. E' quasi l'ima quando Emil Schneeberg firma il suo verbale. Da lui i magistrati vogliono sapere dei bilanci della società, di quelle operazioni che - sospettano - nascondono fondi neri, di cui vogliono conoscere formazione e utilizzo. Schneeberg spiega, precisa, sottolinea, risponde e nega gli addebiti. I documenti rimangono sul tavolo nella stanza al primo piano anche quando tocca a Riccardi, arrestato mercoledì sera a Roma, e poi via verso Bergamo. «L'interrogatorio ha evidenziato innanzitutto l'assoluta assenza delle ragioni che stanno alla base del provvedimento cautelare», esordisce il difensore. Dice, Marco De Luca: «Le irregolarità erano puramente formali, non avevano quindi alcun riflesso sul bilancio, né hanno creato pregiudizio alcuno né ai soci, né a terzi», [f. poi.] Nella foto Emil Schneeberg
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