Il Piemonte in ginocchio «Proteggeteci dai fiumi» di Fulvio Lavina

Il Piemonte in ginocchio «Proteggeteci dai fiumi» ÉIìb :h. ::||:|;:||i:::s;>i; . Il Piemonte in ginocchio «Proteggeteci dai fiumi» IL REPLAY DI UN DRAMMA ASTI OVEMBRE '94: sulla valle del Tanaro cadono in un paio di giorni, 580 millimetri di pioggia. Il fiume «esplode»: decine di morti, danni per qualche migliaio di miliardi. Ottobre '96: le centraline rilevano circa 280 millimetri di pioggia in 10 ore. Nel Cuneese i torrenti spazzano via strade e ferrovie e fanno una vittima; a Cerro e Rocchetta Tanaro, nell'Astigiano, l'acqua e il fango tornano a invadere le case; ad Alessandria nelle borgate Orti, San Michele e Cittadella si guarda con terrore il Tanaro lambire gli argini. «E se fosse piovuto ancora mezza giornata?»: ora che il rischio sembra allontanato, si trova il tempo per qualche domanda senza risposta. Ad Alessandria, il sindaco Francesca Calvo ha preferito invitare gli abitanti a salire ai piani alti. «Ma dopo due anni, non possiamo essere qui a sperare che non piova troppo - dice Giampaolo Boccardo, geometra di Castello d'Annone che coordina i Comitati degli alluvionati -. I soldi per i rimborsi sono arrivati, è vero, anche se con qualche difficoltà: ma sui fiumi non è stato fatto nulla». L'emergenza dei giorni scorsi lo ha dimostrato. A dicembre dello scorso anno, l'allora ministro ai Lavori Pubblici Paolo Baratta presentò un voluminoso libro che conteneva l'elenco dei lavori da fare per «mettere in sicurezza» in fiumi, e la data dell'apertura dei cantieri: la maggior parte degli interventi avrebbe dovuto iniziare tra ottobre e dicembre di quest'anno. «Ma qui non ci sono neanche i progetti» hanno protestato giovedì sera i sindaci nell'incontro con il sottosegretario Franco Barberi in prefettura ad Alessandria. Nel mirino, le lentezze con cui il magistrato per il Po affida gli incarichi tecnici: su un centinaio di opere programmate per quest'almo, solo una ventina saranno appaltate entro dicembre. «Ma restano fuori gli interventi che riguardano i centri maggiori, come Asti e Alessandria: questi lavori non devono più essere rinviati», segnala con forza il primo cittadino astigiano Alberto Bianchine E se i progetti esecutivi non saranno pronti fra due mesi, rischiano di saltare finanziamenti per 300 miliardi. «In ogni caso notano i Comitati degli alluvionati :- nessun intervento sarà portato a termine per questo inverno o la prossima primavera, due stagioni a rischio per le piogge: se i fiumi dovessero di nuovo uscire, sarebbe davvero difficile chiedere alla nostra gente di rimboccarsi un'altra volta maniche per ricominciare». L'elenco dei ritardi è lungo. Ad Asti si attende la risistemazione degli argini nel tratto cittadino, la creazione di aree «di espansione» a monte e a valle della città; a Cerro, Rocchetta, Castello d'Annone gli argini se li è «mangiati» l'alluvione del '94 e non sono più stati rifatti; ad Alessandria è previsto l'ampliamento dell'alveo del Tanaro e la costruzione di nuove sponde, oltre che in città, anche a Felizzano, Piovera e in altri centri. Lavori per decine di miliardi, già finanziati. Ma anche alcuni interventi di minore costo sono rimasti sulla carta: ad esempio la rimozione del «tappo» (alcuni isoioni di ghiaia) alla confluenza fra Tanaro e Po, sollecitato più volte: le acque arrivano alla foce, trovano l'ostacolo e «tornano indietro», facendo crescere il livello ad Alessandria. Nel Cuneese, questa volta, il maltempo ha colpito una zona che era stata risparmiata due anni fa: il Monregalese è in ginocchio. Interrotta la strada Mondovì-Fossano, le linee ferroviarie Cuneo-Mondovì e CuneoNizza, a Boves permane l'obbligo di far bollire l'acqua per usi alimentari. E intanto si attende una riunione di tutti i sindaci piemontesi per discutere degli interventi sui fiumi. Quando, il primo ottobre, il ministro Di Pietro a Torino aveva incontrato gli amministratori locali, aveva raccomandato: «Fateli prima delle grandi piogge». Fulvio Lavina I sindaci: dal '94 nessun intervento contro le alluvioni

Persone citate: Alberto Bianchine, Cerro, Di Pietro, Francesca Calvo, Franco Barberi, Giampaolo Boccardo, Paolo Baratta, Rocchetta