«Crisi tra Netanyahu e i militari» di A. B.

Tel Aviv Tel Aviv «Crisi tra Netanyahu e i militari» TEL AVIV. Mentre la tensione militare permane alta nei Territori e sul Golan, fra il premier Benjamin Netanyahu e i responsabili delle forze armate e dei servizi di sicurezza sta maturando una crisi di fiducia. A dare l'allarme dalla prima pagina del quotidiano «Yediot Ahronot» è stato l'autorevole analista militare Ron Ben Yishai, secondo cui i dissapori fra il primo ministro e i principali responsabili della difesa del Paese - che appaiono senza precedenti nel loro genere negli ultimi trent'anni - hanno radici organizzative e politiche. L'irritazione dei vertici militari è una conseguenza di alcuni tentativi di riorganizzazione compiuti da Netanyahu subito dopo la sua nomina, come il progetto - poi rientrato - di costituire un Consiglio per la sicurezza nazionale. Sullo sfondo delle frizioni vi è poi la recente apertura al pubblico del tunnel archeologico di Gerusalemme che ha suscitato la nuova grave crisi nei territori e che è stata criticata dai vertici militari. Nelle settimane scorse era circolata voce di imminenti dimissioni del capo di stato maggiore, generale Amnon Lipkin Shahak. Rivolgendosi direttamente al presidente Hafez Assad nel corso di un'intervista al Jerusalem Post, il ministro della Difesa israeliano Mordechai ha ammesso che l'esercito siriano è forse in grado di sferrare un attacco limitato a sorpresa nel Golan. «Ma - ha avvertito - la reazione israeliana sarebbe molto grave». Frattanto sia da parte palestinese sia da parte israeliana è stato confermato che i delegati israeliani e palestinesi al valico di Erez hanno compiuto progressi e che il ridispiegamento israeliano fuori dalla città cisgiordana di Hebron sembra adesso più vicino: secondo fonti giornalistiche potrebbe essere realizzato già entro un mese. [a. b.]

Persone citate: Amnon Lipkin Shahak, Benjamin Netanyahu, Erez, Golan, Hafez Assad, Jerusalem, Netanyahu, Yishai

Luoghi citati: Gerusalemme, Tel Aviv