Barzini la famiglia tormentata

Dibattito a Milano Dibattito a Milano Barzini la famiglia tormentata L MILANO L IBRO impietoso sulla più celebre dinastia del nostro giornalismo, _^ questo Una famiglia complicata (Giunti) di Andrea Barzini, 44 anni, regista cinematografico. L'ombra del nonno e l'oppressione del padre, la fuga di Andrea e l'abbraccio con la sinistra violenta: una storia tremendamente italiana. Se n'è discusso ieri. Andrea è stato durissimo solo apparentemente - dice Guido Vergani -. In lui c'è anche grandissimo amore per il padre. «Un libro che onora la sua famiglia», conclude Vergani. «Dubito che la onori», lo contraddice Gad Lerner. Andrea è come «un bambino viziato che si denuda in un salotto e sbatte in faccia i suoi panni neanche tanto puliti». E tuttavia la sua impudicizia è utile/ autentica, rivelatrice. Che cos'è la nevrosi di Luigi Barzini jr, che non si sente adeguatamente riconosciuto nel suo valore? Una nevrosi tipica della borghesia, che non riesce ad essere grande borghesia. Ma ecco i distinguo: dell'autore, Lerner non condivide «l'ebbrezza dannunziana» nel lancio delle Molotov negli Anni 70 e rifiuta il «formidabile snobismo classista» con cui parla dei rapporti con gli operai in quei tempi. Più generalmente e radicalmente: «Non è possibile ridurre al rapporto con la prò pria famiglia quello che è sue cesso in quegli anni». Discorso che vale anche per Giangiacomo Feltrinelli: «Nel libro <' spiegato che Feltrinelli ha mes so bombe su un traliccio perché aveva problemi con sua madre. Non mi basta». Ribatte Andrea Barzini «Non è vero che non accenno all'importanza del lavoro di Feltrinelli. E' stato un grande editore, un grande organizzatore di cultura». . , Interviene alla fine Lutìina Barzini: «Questo libro ha sca tenato disprezzi ingiustificati La tragedia della nostra famiglia continua», [r. m."

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