Maltempo pioggia di danni e di rabbia di Pierluigi Battista

Decretato lo stato di calamità in Piemonte, una nuova notte di incubo nell'Alessandrino Decretato lo stato di calamità in Piemonte, una nuova notte di incubo nell'Alessandrino Maltempo, pioggia di danni e di rabbia Altri ponti crollati nel Cuneese HNHHN ALESSANDRIA. Ancora paura, ancora rabbia. Il maltempo ieri ha colpito soprattutto il Piemonte e le zone che già due anni fa erano state devastate dall'alluvione, dalla provincia di Alessandria al Cuneese, fino all'Astigiano, e ha fatto due vittime in Sicilia. La Regione Piemonte ha chiesto la dichiarazione dello stato di calamità, lo stesso hanno fatto alcuni comuni del Potentino. Poi l'emergenza è rientrata, ma non le polemiche. Le scuole ad Alessandria sono state riaperte e i ponti cittadini sono di nuovo percorribili dopo l'ondata di piena del Tanaro. La prefettura ha annunciato il cessato allarme alle 17,46. Restano i danni, ma soprattutto la rabbia che segue l'angoscia di una temuta seconda alluvione. Due notti e un giorno passate dagli abitanti dei rioni sommersi nel '94 (Orti, Borgo Cittadella, S. Michele) sulle sponde a spiare il fiume, con l'incubo dell'acqua che saliva. L'altra notte si sono vissuti momenti di panico quando, chiusi i ponti, verso le 3 le auto dei vigili urbani sono passate per le strade ad avvisare la gente di portarsi ai piani alti. «Ci siamo coperti di ridicolo? - commentava ieri il sindaco Francesca Calvo - Meglio il ridicolo che il rischio di trovarsi con altri morti perché non avevamo avvertito in tempo». Una piena «al rallentatore» quella del Tanaro ad Alessandria. Il fiume ha superato gli argini a monte della città nella notte tra martedì e mercoledì (colpita soprattutto la zona di Masio). fl SEGRETI fl SEGRETDI COSA NOSTRA FPALERMO RANCO Di Carlo contro tutti. Le confessioni dell'ultimo pentito di Cosa nostra sono una bomba che minaccia di travolgere l'intera classe politica siciliana. A partire dal neo-presidente della Regione, Giuseppe Provenzano, eletto nelle file di Forza Italia. L'ex padrino di Altofonte racconta che il padre del capo del governo regionale, Sebastiano, detto «il cavaliere», era uomo d'onore della famiglia di Corleone e intimo amico del superlatitante Bernardo Provenzano, boss dei boss di Cosa nostra. Provenzano senior, possidente, negli Anni Cinquanta fu vittima per due volte di un sequestro di persona. La rivelazione scatena, ovviamente, un terremoto politico a Palazzo dei Normanni, sede del Parlamento regionale, dove le opposizioni annunciano battaglia. Il pds, in un comunicato, chiede che venga l'atta chiarezza sulla vicenda e si riserva di adottare «tutte le iniziative necessarie a tutela delle istituzioni siciliane». Il coordinatore di Forza Italia in Sicilia, Gianfranco Miccichè, e il presidente dei senatori FI, Enrico La Loggia, contestano Di Carlo. «E' un altro colpo alla credibilità della giustizia - dice Miccichè - non credo a Di Carlo come non credo al secondo Buscetta. Se la procura presta fede a quest'individuo rischia di perdere di credibilità». La Loggia aggiunge: «E' irrinunciabile che la disciplina della gestione dei pentiti venga meglio regolamentata nel superiore interesse della giustizia». Ma Franco Di Carlo non si ferma qui. Il pentito tira in ballo come uomini d'onore regolarmente affiliati alle cosche altri tre «padri celebri», i genitori di notissimi politici isolani: Giovanni Musotto, padre di Francesco, l'ex presidente della Provincia di Palermo, anche lui esponente di Forza Italia, finito sotto processo per concorso in associazione mafiosa; Casimiro Vizzini, padre di Carlo, l'ex ministro del psdi; e Bernardo Mattarella, più volte chiacchierato per la sua amicizia con il clan Rimi di Alcamo, padre di Piersanti (l'ex presidente della Regione Siciliana assassinato a Palermo nel 1980) e dell'ex vicesegretario de Sergio. Provenzano, Musotto, e Mattarella senior sono scomparsi da molti anni. Casimiro Vizzini, avvocato civilista, amico fraterno di Saragat, è stato uno dei padri fondatori del psdi, deputato dal '58 al '68, e animatore nel 1947 della storica scissione di Palazzo Barberini. Mafia e politica a braccetto, spaccato sconcertante di quella che per anni è stata la classe politica siciliana. L'inarrestabile pentito racconta anche di un conto corrente, in fran¬ Tutta la notte è durata l'ondata di piena. Che cos'era successo? L'acqua fuoriuscita nei campi rientrava man mano nel fiume che però trovava alla confluenza con il Po un «tappo» di isolotti e «ghiaioni» che consentivano solo un lento deflusso. E' stato uno degli argomenti affrontati ieri sera nel «summit ti» in Provincia di sindaci e prefetti con il sottosegretario alla Protezione civile, Barberi, e il magistrato del Po, Reali. Da un anno i lavori per la «messa in sicurezza» del fiu¬ Il pentito cita i padri di me sono fermi. «Ma che cosa ci vuole a mandare una ruspa a togliere quella ghiaia?» ha chiesto esasperato un sindaco. Barberi ha detto che si farà portavoce presso il governo perché i 300 miliardi non ancora spesi per la messa in sicurezza di ponti e corsi d'acqua piemontesi non vadano perduti. A Cuneo il torrente Gesso, sedici minuti dopo il passaggio di un treno carico di studenti, ha spazzato via il ponte della linea ferroviaria per Mondovì. I binari sono sospesi nel vuoto. La furia delle acque ha colpito anche Demonte, in direzione del confine francese, dove la corrente ha piegato un viadotto vecchio cent'anni. Stesso scenario nel Monregalese: il Pesio ha scavato sotto i piloni del ponte verso Magliano Alpi, dove l'alluvione del novembre '94 aveva inferto la prima botta. In tre ore il viadotto si è sbriciolato, tagliando i collegamenti tra Mondovì, Fossano, Carrù e l'Albese. A Roccaforte Mondovì, il torrente ha distrutto Mattarella, Vizzini e del presidente della Regione, Due ponti crollati ieri per l'alluvione nel Cuneese Numerose le strade bloccate. Protesta dei sindaci «Ci prendono in giro» un minigolf' e si è portato via un parco giochi. Un mare di sabbia e fango ha sepolto tutto. «Non avevo ancora finito di pagare i danni dell'alluvione '94 - dice il titolare -. E' una natura matrigna». Una casalinga, a Roccavione, in Valle Stura" è disperata. Il marito è stato inghiottito dall'acqua del Gesso. Ufficialmente risulta disperso, ma la speranza di trovarlo è minima. In Emilia Romagna, dove i vigili del fuoco hanno compiuto 200 interventi di soccorso, le condizioni Provenzano BERLINGUER ANNUNCIA decisione del ministro è stata rumorosamente contestata da una Pantera le cui performances potranno forse galvanizzare gli animi grazie alla sua allegria trasgressiva ma che nondimeno appare prigioniera di una coazione a ripetere demagogica e di un'allergia congenita ai vincoli dell'efficienza e della razionalità. Conta soprattutto che dopo i fischi minacciosi della Pantera l'annuncio del ministro Berlinguer si sia rivelato per ciò che appunto rappresenta: semplicemente un annuncio, destinato forse a suscitare polemiche e discussioni, ma anche a restare senza conseguenze, confinato nel limbo delle pure intenzioni. Sosteneva a luglio, il ministro Berlinguer, che quelli di quest'anno sarebbero stati gli ultimi esami di maturità vecchia maniera. Ma nel luglio del '97 le prove della maturità si svolgeranno esttamente nella stessa maniera. Il ministro Berlinguer aveva anche promesso la riforma complessiva della scuola (con tanto di annuncio choc sulla scuola a 5 anni e sull'innalzamento dell'obbligo scolastico), ma a tutt'oggi manca persino il testo senza la cui presentazione il cammino della riforma non può nemmeno iniziare. Ultimamente il ministro Berlinguer ha assicurato che finalmente nelle scuole della Repubblica italiana la storia del Novecento verrà inclusa con tutti gli onori, ma gli esperti dubitano che l'esortazione ministeriale possa essere realizzata in tempi ragionevolmente brevi. Sarebbe ingeneroso ridurre tutta l'attività sinora svolta dal ministro della Pubblica Istruzione e dell'Università a una mera ripetizione di annunci senza costrutto (basterebbe la riforma dei criteri per i concorsi universitari a smentirlo). Né sarebbe lecito sottovalutare il terribile peso delle lungaggini burocratiche e procedurali nell'ostacolare i propositi più innovativi. Tuttavia la politica dell'annuncio rischia di trasformarsi in un surrogato di un'attività di governo verbosa ma inconcludente. Tanto più se la consuetudine dell'annuncio appare come una scelta stilistica in auge in tutta la compagine ministeriale. Che fine ha fatto, per esempio, la tanto sbandierata «rivoluzione» fiscale preannunciata dal ministro Visco? E che ne è dei progetti per il ministero della Cultura su cui si era esposto persino il vicepresidente del Consiglio? E a che punto è esattamente la controversia infinita sulla «variante di valico» cosi animatamente sostenuta in estate? La fretta, beninteso, è cattiva consigliera. Non c'è bisogno di una sequenza di annunci per edulcorarne gli effetti negativi. meteorologiche sono migliorate e la paura è passata, anche se alcune strade rimangono chiuse al traffico. Ieri mattina ò stato ritrovato il corpo di Filippo Capanni, 25 anni, che lunedì notte nel Ccsenate era sceso dalla sua auto bloccata dall'alluvione. Al Sud ci sono due vittime indirette del maltempo. Due anziani turisti svizzeri, fratello e sorella, sono morti sull'isola di Vulcano per lo spavento provocato da un vortice marino che ha investito l'intero arcipelago. La donna, Grethe Walter, è morta sotto la pioggia, mentre andava a cercare aiuto per il fratello Kurt, colto da infarto. Nel Potentino, le zone più colpite sono state i comuni di Ateila e Rionero in Vulture. In Calabria : vigili del fuoco hanno portato in salvo oltre 200 persone. Le zone più colpite sono state Crotone, Ciro, Nicastro, Catanzaro, Vibo Valentia e Reggio Calabria. Piero Bottino Gianpaolo Marro Pierluigi Battista