«La voce di quell'uomo era calda e convincente»

«La voce di quell'uomo ero calda e convincente» «La voce di quell'uomo ero calda e convincente» «Al telefono aveva detto di aver bisogno di qualcuno che accudisse la madre. Mia figlia era andata all'appuntamento piena di speranze» volevano bene. Erano andati insieme in ferie nelle Marche». Il patrigno di Lorena, Lorenzo Gonella, commerciante ambulante di biancheria intima, aveva accompagnato la ragazza a Valbella davanti ai capannoni del deposito dei bus. «L'uomo racconta la madre - le aveva detto che siccome era difficile trovare la casa della madre in collina sarebbe stato meglio incontrarsi lungo la statale. L'avrebbe poi accompagnata lui con la moglie». Per Lorena quello doveva essere un lavoro nuovo: «ragazza 22enne referenziata» aveva fatto scrivere su «La Luna», un foglio locale di annunci semigra¬ tuiti. «Le era costato solo 21 mila lire per tre volte - racconta ancora la madre - era andata con la sorella a far pubblicare quell'inserzione. Era la prima telefonata che riceveva». Lorena non era alla prima esperienza di lavoro. Dopo le medie dalle suore l. Nizza Monferrato (da ragazzina era stata affidata dai servizi sociali a una famiglia), aveva studiato fino al terzo anno di ragioneria, tornando a vivere con la madre e la sorella. Poi aveva trovato un posto in un laboratorio di apparecchiature elettriche alla periferia di Asti. Un paio d'anni e cambiava impiego: assunta alla «Villanova spa», una ditta di Novità contro il bruciore e il gonfiore di stomaco «ft^«*KvWW»»'^ trasporti internazionali che lavora anche per la Fiat. E' operaia, viaggia con un'amica ogni giorno da Asti, poco più di 30 chilometri. Si fidanza con un collega di lavoro di due anni più giovane di lei: Marco Tamagnone. Nel frattempo, forse, accumula troppe assenze. Piccoli screzi la inducono a cambiare ancora. Qualche lavoretto da conoscenti e quell'inserzione di cinque righe in cui si propone come «baby sitter o collaboratrice domestica». «Lorena non voleva stare a casa a far niente - aggiunge la madre - era allegra e vivace, aveva amici e amiche come è giusto alla sua età. Era anche molto legata alla sorella Barbara, si confidava con lei, ma non 'c'erano segreti grossi». Adesso invece il segreto c'è e rimarrà tale fino a quando non si darà un volto a quella voce «calda e convincente». La voce di un assassino. Sergio Miravalle Circa 6 milioni di italiani ne soffrono. E' quel fastidioso bruciore che prende allo stomaco dopo i pasti, spesso accompagnato da gonfiore gastrico: è l'iperacidità, ovvero l'eccessiva produzione di acido rispetto a ciò che si è mangiato. E' proprio vero che toglie la voglia di lavorare, che mette di cattivo umore, che compromette le proprie attività quotidiana... Ne sono bersaglio prevalentemente le persone attive, sottoposte a stress, che affrontano con ansia le difficoltà del lavoro e della vita (una ricerca parla di chi lavora a contatto con il pubblico, chi affronta pesanti e difficili riunioni, chi è costretto a guidare nel traffico per ore ed ore); oppure coloro che hanno cattive abitudini alimentari (pasti affrettati, eccesso di caffé, vino, salse, spezie, ecc.). L'acido è il più potente irritante prodotto dal nostro organismo: ecco perché quando viene a contano con le mucose dello stomaco provoca una sensazione di bruciore - un vero e proprio dolore ■ simile a quello che si prova quando si mette un disinfettante a base di alcool su una ferita. :■'■:■:::■:■:■:■:■:■:■:■:'■■:■:':■:■:■:■■:■•■:■:■

Persone citate: Lorenzo Gonella, Marco Tamagnone, Sergio Miravalle, Villanova

Luoghi citati: Asti, Lorena, Marche, Nizza Monferrato