BERLINGUER ANNUNCIA E RINUNCIA
BERLINGUER ANNUNCIA E RINUNCIA BERLINGUER ANNUNCIA E RINUNCIA VINCE la Pantera, perde il ministro costretto a innestare brutalmente la retromarcia sulla sua proposta di «numero chiuso» all'Università. Vince l'inerzia delle cose, l'attitudine al rinvio, la propensione a smussare gli angoli e a scoraggiare i propositi di soluzioni insieme audaci e di buon senso. Perde la politica dell'annuncio che negli ultimi mesi il ministro Luigi Berlinguer ha coltivato come un'arte sopraffina guadagnandosi ripetutamente le prime pagine dei giornali. Perde la speranza all'inizio giustamente riposta in un ministro salutato come un uomo che con la sua indiscussa competenza avrebbe impresso una svolta salutare nella sfera dell'istruzione e della cultura e che invece si è trovato a cedere ai diktat di un «movimento» tanto chiassoso quanto temuto dai ministri che di volta in volta hanno avuto l'avventura di affrontarne gli strali. Qui non conta tanto il merito della questione del «numero chiuso-, sebbene il tema della qualità e delle finalità della nostra formazione universitaria rivesta oramai un'importanza cruciale nell'agenda di una classe dirigente che abbia a cuore il futuro del Paese. E conta anche fino a un certo punto la legittimità formale della marcia indietro di un ministro senz'altro pressato, oltre che dal movimento degli studenti, pure da una sentenza del Tar. Conta invece il fatto che Berlinguer si era solennemente impegnato, attraverso uno strumento di per sé in grado di drammatizzare l'urgenza di una scelta, ad adottare misure come il «numero chiuso» che ampie fasce di opinione pubblica individuano oramai come una delle ciambelle di salvataggio per un'Università sempre più degradata e dequalificata. Conta il fatto che la coraggiosa Pierluigi Battista l CONTINUA A PAG. 15 SETTIMA COLONNA ?
Persone citate: Berlinguer, Luigi Berlinguer, Pierluigi Battista
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