I'auto è in panne «cassa» alla Fiat di Enzo Bacarani
A novembre 26.500 vetture in meno. Tutti gli stabilimenti colpiti, tagli anche a ottobre A novembre 26.500 vetture in meno. Tutti gli stabilimenti colpiti, tagli anche a ottobre I/auto è in panne, «cassa» alla Fiat Sindacati in allarme: intervenga il governo TORINO. Nuova cassa integrazione negli stabilimenti Fiat a novembre. Lo ha comunicato ieri l'azienda ai sindacati FimCisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil e Fisime. I provvedimenti di cassa consentiranno di produrre 26.500 vetture in meno e coinvolgeranno 28 mila lavoratori nella settimana dal 4 al 10 novembre; 15 mila nella settimana dall'll al 17; 13.500 nella settimana dal 18 al 24 e 17 mila nella settimana dal 25 novembre al primo dicembre. A Rivalta la produzione sarà sospesa per le linee Delta, Dedra e Kappa tre giorni tutte le quattro settimane, a Pomigliano per le linee della 145 e della 146 dal 4 al 10 novembre e uno dei due turni nelle altre settimane, mentre la linea della 155 si fermerà la prima settimana e tre giorni delle altre tre. Ad Arese la produzione delle Gtv-Spider sarà sospesa due settimane (prima e quarta) e uno dei due turni della seconda e della terza settimana; a Mirafiori la linea Punto si fermerà il venerdì di tutte le quattro settimane, a Cassino la produzione di Bravo e Brava sarà sospesa nella prima settimana e così anche a Termini Imerese la linea della Punto. La Fiat Auto ha inoltre integrato il programma di cassa già comunicato per ottobre: ad Arese (Gtv e Spider) l'attività sarà sospesa uno dei due turni nelle settimane dal 14 al 20 e dal 21 al 27, mentre a Rivalta (Dedra, Delta, Kappa e Bravo) nella settimana dal 28 ottobre al 3 novembre per consentire l'allestimento della linea mista Marea-Bravo. Inoltre 620 lavoratori di Rivalta verranno trasferiti a Mirafiori. Dai provvedimenti di «cassa» è escluso lo stabilimento di Melfi. Sono state dunque confermate le preoccupazioni espresse nei giorni scorsi dai sindacati. Preoccupazioni che vengono in parte suffragate da un andamento anemico del mercato, soprattutto interno. Azienda e sindacati sembrano d'accordo su un punto: che occorrerebbe un interessamento del governo al problema del mercato dell'auto. Roberto Di Maulo, segretario nazionale della Uilm, ritiene infatti che a questo punto si renda necessario e urgente «un provvedimento del governo per sostenere il mercato dell'automobile. Non si tratta di aiutare la Fiat, ma di aiutare il mercato, cioè andare incontro a chi vuole comperare l'auto». Di Maulo si dice stupito che a fronte di investimenti tanto massicci da parte dell'azienda e a fronte di uno sforzo creativo e progettuale notevole (con 23 nuovi modelli) sia in atto una risposta così debole da parte del mercato. Per Giuseppe Cavalitto, segretario nazionale Fismic (il sindacato autonomo), «la nostra preoccupazione ora è triplicata. Occorre fare immediatamente due cose: il governo deve intervenire con provvedimento urgente per incentivare l'acquisto di automobili; è poi necessario operare uno scrupoloso riequilibrio tra lavoro e salari. Rendiamoci conto che la cassa integrazione vuol dire una forte riduzione dello stipendio». Le organizzazioni metalmeccaniche dei sindacati sembrano decise a chiedere ufficialmente all'esecutivo Prodi un passo ufficiale. «Pur comprendendo le difficoltà del momento - afferma Cosmano Spagnolo della Firn - non accetteremo modifiche dell'assetto previste dall'accordo del giugno '96 e dunque non accetteremo riduzioni di capacita». Lello Raffo, della Fiom: «A preoccuparci sono soprattutto Rivalta e Arese in quanto i cali di produzione previsti mettono in discussione le prospettive dei due stabilimenti». Una cosa è certa: le dimensioni della cassa integrazione di novembre lasciano spazio al timore di nuove, ulteriori riduzioni di produzione. Il mercato, secondo azienda e sindacati, ha bisogno di stimoli. Enzo Bacarani SALARI E RECESSIONE Oggi Fiom, Firn e Uilm discutono sulla data del 15 novembre e sull' estensione a tutta l'industria Roberto Di Maulo segretario nazionale Uilm «Il governo deve intervenire» A fianco, auto ferme sui piazzali
Persone citate: Cosmano Spagnolo, Di Maulo, Giuseppe Cavalitto, Lello Raffo, Prodi, Roberto Di Maulo
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