«Licenziati» 60 collaboratori

«Licenziati» 60 collaboratori «Licenziati» 60 collaboratori ROMA. La commissione per i programmi di protezione ha «licenziato», cioè revocato o non prorogato, altri 60 collaboratori di giustizia. La decisione è stata presa nell'ultima riunione della struttura nella quale si esaminavano 180 casi. Non risulta che ancora sia stata presentata richiesta di ammissione al programma per Giovanni Brusca né per Franco Di Carlo. Per «u verru», i magistrati di Palermo, Caltanissetta e Firenze hanno ancora circa un mese di tempo prima che scadano le misure urgenti di protezione alle quali sono sottoposti moglie e figlio del boss di San Giuseppe Jato; se entro quella data arriverà la richiesta di includere Brusca nell'esercito dei «pentiti», le misure urgenti per i suoi familiari potranno essere prorogate al massimo per altri 90 giorni in attesa che la commissione valuti se ammettere o meno Brusca, [r. cri.] aveva inviato a Londra per gestire immense ricchezze e traffici complicatissimi. Molte sono coperte dal segreto, tante altre stanno via via affiorando dalle documentazioni depositate nei processi in corso. Della morte di Calvi, si sa. Di Sindona ha detto, ma poco è ancora venuto alla luce. Su Andreotti, «Franco» racconta un episodio apparentemente poco importante ai fini della dimostrazione delle «responsabilità penali» dell'imputato, ma molto significativo per accreditarsi come conoscitore della Cosa nostra palermitana. La «dritta» offerta da Di Cariò rappresenta un «quadretto» di (onta quotidiana della mafia» molto credibile, almeno per chi abbia un mimmo di dimestichezza con usi e costumi della «onorata società». Eredità a Viareggio

Persone citate: Andreotti, Franco Di Carlo, Giovanni Brusca, Sindona

Luoghi citati: Firenze, Londra, Roma, San Giuseppe Jato, Viareggio