Calvi fu ucciso dalla camorra»

Il pentito: «Fui contattato anch'io, ma non partecipai al delitto. Il banchiere aveva gestito soldi dei clan» Il pentito: «Fui contattato anch'io, ma non partecipai al delitto. Il banchiere aveva gestito soldi dei clan» Calvi fu ucciso dalla camorra» Di Carlo: delitto nato dalpatto con la mafia 'ex boss siderato Buscetta» non era più affidabile in quanto "non ci stava più con il cervello", perché preoccupato di provvedimenti dell'autorità giudiziaria». Il racconto di Sicilia continua così: «Iacolare mi disse che aveva saputo dell'omicidio Calvi oltre che dal canale maranese (cioè dei Nuvoletta, ndr) da certi Magliari, commercianti di biancheria, suoi amici napoletani di Londra. Lo Iacolare mi disse che Calvi era stato impiccato dal Casillo e da altre persone che non conosceva; aveva sospettato che insieme al Casillo vi fosse anche il Cuomo (Mario, altro ex-luogotenente di Raffaele Cutolo, ndr)». L'interesse dei magistrati romani na, anche se non si esclude uno scherzo Da sinistra, Roberto Calvi e i pentiti Francesco Marino Mannoia e Francesco Di Carlo Alla fine i Salvo se ne andarono dicendo che dovevano incontrarsi con il senatore Andreotti» preso parte alla eliminazione di uomini dello Stato come il vicequestore Boris Giuliano e il capitano dei carabinieri Emanuele Basile. Nessun dubbio, dunque, sul pedigree di «Franco». Qualche timore - semmai - sulla reale volontà di offrire schietta collaborazione. Ne ha già date, di notizie, il boss che - per via della sua disposizione naturale - Cosa nostra per questo vecchio verbale, all'indomani delle dichiarazioni di Di Carlo, è più che evidente. Non solo perché c'è un riscontro, precedente di dieci anni, della «pista napoletana» indicata dal pentito di Altofonte, ma anche perché viene confermata da tre «collaboratori» che parlano in tempi e contesti diversi della matrice mafiosa dell'omicidio Calvi. Come possibile movente, Sicilia parla del «denaro investito dai mafiosi» tramite il padre-padrone del Banco Ambrosiano; Marino Mannoia, nel '91, riferì quello che aveva sentito da Pullara: «Calvi si era impadronito di ima grossa somma di denaro che apparteneva a Li¬ cio Gelli e Calò». Faticosamente e in lotta contro il tempo per le continue fughe di notizie, gli mquirenti cercano ora di saggiare l'attendibilità dell'ipotesi camorristico-mafiosa del delitto Calvi. Impresa non facile visto che, oltre Sicilia, anche Casillo e Cuomo sono stati tolti di mezzo: il primo è saltato in aria con la sua macchina nel J 983, e il secondo (che in quell'attentato perse le gambe) è stato ucciso a Napoli otto anni fa. Anche grazie alle nuove rivelazioni di Di Carlo, ipotetico killer mancato e oggi pentito, l'indagine continua. Il ponte dei Frati neri a Londra, sotto il quale il presidente del Banco Ambrosiano fu trovato impiccato il 18 giugno del 1982 Giovanni Bianconi LONDRA, 18 GIUGNO 1982 II cadavere di Roberto Calvi, presidente del Banco Ambrosiano, viene trovato impiccato sotto un ponte del Tamigi, il «Ponte dei Frati Neri». La versione ufficiale è suicidio, ma i sospetti sull'omicidio nascono subito. ROMA, 19 NOVEMBRE 1986 // pentito della banda della Magliana Claudio Sicilia racconta di aver saputo che ad uccidere Calvi è stato il camorrista napoletano Enzo Casillo. MILANO, 1 DICEMBRE 1988 // tribunale civile di Milano stabilisce che Roberto Calvi è stato assassinato. L'inchiesta per l'omicidio, dopo un conflitto di competenza fra le procure di Milano e di Roma, viene assegnata a Roma. NEW YORK, 15 LUGLIO 1991 // pentito di mafia Francesco Marino Mannoia dice di aver saputo che ad uccidere Calvi fu il boss di Altofonte Francesco Di Carlo; movente, soldi sottratti da Calvi a Licio Gelli e Pippo Calò.