I'Europa riunisce i Tories di Fabio Galvano

I/Europa riunisce i Tories I/Europa riunisce i Tories Major ricompatta il suo partito Lo ha fatto in un'informale chiacchierata con i delegati, 70 minuti di domande più o meno spontanee che gli hanno dato modo di toccare - con la stessa spontanea oratoria che gli valse la vittoria nel 1992 - anche i punti più delicati e controversi della sua politica. Sempre è stato applaudito; e se un giorno si dovesse indicare il momento della svolta per le fortune conservatrici, non pochi additerebbero il dialogo di ieri a Bournemouth. La disponibilità della sala ha anzi consentito a Major, in tema di moneta europea, una rigidità e un'inflessibilità già accennata al vertice europeo di Dublino, sabato scorso, ma ora espressa in toni più drammatici. «Se l'unione monetaria procederà - ha detto -, avrà un impatto su tutti, quelli che vi aderiscono e quelli che ne restano fuori. E se l'impresa della moneta unica dovesse fallire, sarebbe una catastrofe tale che i passati scossoni monetari sembrerebbero un picnic per orsacchiotti». Per questo è essenziale e dicendolo potrebbe avere pensato all'Italia - che i criteri di convergenza siano rispettati con la massima rigidità. «Se dovesse andare male - ha aggiunto - l'intera Unione europea si spaccherebbe, con una spaventosa onda d'urto anche per il nostro Paese». Per questo, ha insistito, Londra deve espri¬ tremmo appoggiare la proposta dei Paesi non allineati mere la sua voce in ambito europeo e non, come vorrebbero molti, tirarsi in disparte. Per questo, ha aggiunto, furono adottati i criteri di convergenza: «Se nella moneta unica entra la gente sbagliata, che non è pronta a quel passo, anche noi potremmo subirne un danno». Per questo, ha concluso applaudito, «non posso escludermi dal negoziato, in quanto non sarebbe saggio uscire di scena quando c'è da difendersi dagli altri». In maniche di camicia, un tocco di populismo così caro ai politici britannici, ha trovato in quel tanto di diffidenza per i partner europei la formula che può accontentare anche gli europessimisti. E comunque ha garantito: «Se il governo deciderà che i vantaggi superano gli svantaggi, e vorrà entrare nell'unione monetaria, ci sarà un referendum». Altri applausi, altre certezze, altra piallata alle spaccature che troppo a lungo hanno dilaniato i Tories. «E' tempo di unirsi e di mostrare che le vere divergenze sono con il Labour», gli ha fatto eco uno dei suoi più aspri critici di ieri, l'ex cancelliere Lamont. John Major, in veste di uomo alla mano, ha vinto la sua prima battaglia. Domani, con il suo atteso discorso di chiusura del congresso, esporrà il programma elettorale che in questi giorni i suoi ministri hanno cominciato a tratteggiare. Molto dipende dalla lotta fra le due anime del partito - Steven son vivrebbe una giornata ap passionante - che saranno oggi a confronto attraverso gli interventi del più europeista fra i suoi ministri (il cancelliere Clarke) e il più antieuropeista (il ministro della Difesa Portillo). Ma già Ma jor sogna, come risposta al nuovo Labour, un nuovo Conservative Party: compatto e battagliero. Promettendo che il dialogo di ieri si ripeterà, fissa un appuntameli to augurale: «L'anno prossimo, stessa ora, diversa località, stesso incarico». Fabio Galvano LUGANO -1 Laboratori di Ricerca Giuliani (produttrice di Bioscalin) hanno messo a punto una nuova formula che, con una sola capsula al giorno, contrasta i Radicali Liberi: i più temibili fattori d'invecchiamento dell'organismo e, in particolare, dei capelli. Si chiama Bioscalin Retard ed è una novità assoluta: per la prima volta è stata applicata ad un integratore per capelli la tecnologia d'avanguardia del rilascio prolungato. 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Persone citate: Clarke, Giuliani, John Major, Lamont, Portillo

Luoghi citati: Dublino, Europa, Italia, Londra