Rai fragile tregua sui vicedirettori di Maria Grazia Bruzzone

Siciliano ribadisce il suo diktat («Solo due nomine»), ma «la scelta spetta al direttore di testata» Siciliano ribadisce il suo diktat («Solo due nomine»), ma «la scelta spetta al direttore di testata» Rai, fragile tregua sui vicedirettori Schieramenti divisi: l'Ulivo difende il presidente, il Polo è con Brancoli i Enzo Siciliano presidente della Rai i \ } Ma adesso è Mimun, confermato al Tg2, che chiede di vedere il cda «Voglio far sentire anch'io le mie ragioni» MELANDRI Massimo Gramellini Rodolfo Brancoli direttore del Tg I sono quelli di Magliaro e di Giubilo), ai quali si aggiungerebbero uno o più professionisti, che già abbiano la qualifica di vice (o addirittura da direttore: i tg ne abbondano), che potrebbero essere messi a capo di strutture come «Uno mattina» o «Linea notte». Insomma, un incontro a mezza strada, onorevole per entrambi, mentre adesso è il direttore del Tg2 Clemente Mimun a chiedere formalmente di vedere il cda al completo. «Dal momento che sono un direttore confermato, dunque apprezzato, vorrei far presente le mie ragioni», spiega Mimun. Un modo garbato per dire che «squadra che vince non si cambia» e confermare i suoi cinque vice, tutti in quota Polo, uno dei quali però (Gianni Raviele) prossimo alla pensione. Con Siciliano si schiera intanto il pds. La responsabile «Comunicazione» Giovanna Melandri parla dell'«invito» del presidente come di un gesto «giusto, opportuno, innovativo», facendo presente che «oggi ci sono quattro vice al Tgl, cinque al Tg2, sei al TgR, addirittura nove al Gr». Il capogruppo di fi in Vigilanza dà al contarlo ragione a Brancoli, «che ha ben motivato l'impossibilità di nominare solo due vice con una così fitta programmazione di edizioni» e considera la richiesta di Siciliano «demagogica e senza una reale efficacia economica». E il presidente della Vigilanza Storace, che legge la nota Rai come un segnale di rottura, più che di aggiustamento delle cose, si allarma soprattutto per il rimprovero finale: «Si vuole imbavagliare il direttore del Tgl?». La Fnsi si schiera con Brancoli. L'Usigrai giudica l'episodio «preoccupante» e «emblematico di un disagio» e teme che «dietro le cifre si nascondano sigle di appartenenza ed equilibri politico-redazionali inconfessabili». Maria Grazia Bruzzone TACS