Uccide la moglie folle di gelosia

Dramma a Chieti, l'uxoricida ha confessato dopo alcune ore: «Volevo solo spaventarla» Dramma a Chieti, l'uxoricida ha confessato dopo alcune ore: «Volevo solo spaventarla» Uccide la moglie, folle di gelosia La donna schiacciata con la pala di un trattore extraconiugale e che fosse decisa ad abbandonarlo. Sarebbe stato questo fatto, emerso nel corso di una lite quando i due avevano da poco cominciato a lavorare nell'azienda agricola di loro proprietà, a sconvolgere l'uomo che, salito sul trattore, ha inseguito per qualche metro la moglie con il mezzo agricolo prima di costringerla contro il muro. Cericola è poi sceso dal trattore e, come se nulla fosse accaduto, è andato a Lanciano dove aveva un appuntamento al consorzio agricolo. Raccapricciante la scena che si è presentata ai carabinieri, inizialmente convinti che si trattasse di un incidente sul lavoro: il trattore aveva ancora il motore acceso e il corpo della donna, conjl yolto sfigurato, era ancora stretto tra u niezzo e il muro della stalla adibita a ricovero per alcune decine di bovini. A Paglieta, un Comune di appena 5000 persone arroccato sulla collina che sovrasta la Val CHIETI E' mancata all'affetto dei suoi cari Elena Farello I funerali si terranno giovedì 10 1996 nella parrocchia di Crissolo alle — Torino, 8 ottobre 1996. Titolari, Collaboratori Ditta Collltecipano con profondo dolore al lutto miglia per la scomparsa di Isabella Grosso Nova — Torino, 8 ottobre 1996. In morte del dr. Francesco Di Ma Giuseppe Plcarl partecipa fraterndolore di Agata, Luca e Francesca. — Vienna, 8 ottobre 1996. Ricordando la mamma Giovanna Ruscitto siamo vicini a Barbara, Anto, Aldo, Chiara, Fra, Glglo, Mia. — Torino, 9 ottobre 1996. Ila, Costi, Laura, Gio abbraccia Barbara... con te. Ale, Bobo, NaLe famiglie Forni, Locati, Viragono la cara Pierina Vlberti Poma nel ricordo di un reciproco amore. — Torino, 8 ottobre 1996. Allievi 116° Corso Regia AArtiglieria e Genio ricordano mente il collega • dott. ing. Lello Prud Capitano del Genio inviando ai familiari sentite condog— Torino, 8 ottobre 1996. RINGRAZIAME Le famiglie Marchelll ■ Balzac per la manifestazione di affetto pe Graziella ringraziano quanti hanno partecipdolore. — Torino, 9 ottobre 1996. ANNIVERSARI 1959 Dani Peradotto Sei sempre nel nostro cuore. — Cuorgnè, 9 ottobre 1996. 1990 Ennio Gill Volerti bene è stato facile, dimenpossibile. Ogni giorno che viviamo cosa che ci parla di te. Mamma, Gia - tariffe a parola r avviso. ottobre ore 15. n's par della fa resio ggio amente al Carlotta, no Barba- ndo, Edo. ndo pian ccademia affettuosa enza lianze. NTI commosse r la cara ato al loro 1996 1996 ticarti im c'è qualn e Mari. Lecito abbandonare il tetto coniugale ROMA. L'abbandono del tetto coniugale non costituisce un reato nei casi in cui viene dimostrata una situazione di «insostenibile convivenza» tra i coniugi. E' il principio espresso dalla Cassazione che ha respinto un ricorso presentato contro l'assoluzione di una donna accusata di abbandono del tetto coniugale. [Ansa] di Sangro, è rimasta l'agricoltura, la gente è rimasta sconvolta dalla notizia. I coniugi Cericola, proprietari terrieri, benestanti, li conoscono tutti. Che la donna intendesse cambiar vita qualcuno lo sapeva. Roberta, una ragazza molto carina e aggraziata nei modi, non avrebbe più sopportato il duro lavoro dei campi e l'intensa attività necessaria a portare avanti la pur avviata azienda agricola. Quando sposò Berardo, con il quale ebbe un figlio che oggi ha 13 anni, si parlò di matrimonio combinato, di quelli che un tempo si stringevano comunemente tra le famiglie popolari contadine, non solo di Paglieta. Lei molto bella, lui un tipo assai semplice, affatto attraente, figlio unico, che dal padre aveva «ereditato» là gran voglia di lavorare. Solo quella. I suoi argomenti erano l'azienda e il lavoro, il lavoro e l'azienda. Pochissime amicizie, divertimenti pressoché inesistenti. Un menage che deve aver soffocato la donna, tanto da indurla a palesare il suo stato d'animo. Era lei che si sobbarcava il peso della famiglia, soprattutto da quando morì la suocera. Doveva badare alla casa, al figlio piccolo, all'azienda, al marito e al padre del marito. Tutto sulle sue spalle, in una maledetta routine che alla fine l'avrebbe spinta a dire basta. Oltre a lei, il marito avrebbe perso tutte queste certezze. Un quadro sconvolgente per l'agricoltore, abituato a lavorare di lena dall'alba al tramonto, ma che oltre non sapeva vedere. Forse sarebbe bastata solo una parola carina per Roberta, qualcosa che la facesse sentire ancora una donna desiderabile e non solo una bestia da soma. Ha vinto la gelosia, quella più bieca, quella che ha accecato Berardo, spingendolo a premere l'acceleratore del trattore. «Arresti domiciliari? No grazie, evaderei» CATANZARO. Condannato, dopo il patteggiamento, a tre mesi di arresti domiciliari, Giovanni Di Bona, 21 anni, ha rifiutato il beneficio perchè, ha detto al magistrato, «sono certo che non sarei capace di rispettare l'ob bligo e, quindi, verrei immedia tamente arrestato per evasio ne». Al pretore non è rimasto altro che assegnarlo alla reclusione carceraria, come prelènto dal condannato. [Ansai Roberto Ettorre PUBBLICITÀ Novità: un antiacido completo ed efficace per combattere rapidamente l'iperacidità Vi è mai capitato di rigirarvi nel letto senza riuscire ad addormentarvi a causa del bruciore di stomaco? Se siete tra i 6 milioni circa di italiani che soffrono di iperacidità, probabilmente conoscete questa sgradevole sensazione simile a quella che si prova quando un disinfettante viene a contatto con una ferita - e sapete anche che la notte è il momento peggiore: spesso il bruciore si accompagna a quel fastidioso disturbo che è il reflusso (rigurgito) acido e al gonfiore gastrico(aria nello stomaco). Tutti problemi causati da una produzione eccessiva di acido cloridrico, sproporzionata a ciò che si è mangiato. E chiamarlo bruciore è scientificamente corretto: i medici parlano di pirosi (dal greco pyr, fuoco). Può bastare anche un pasto al di fuori delle normali abitudini - una cena fuori casa, ad esempio - qualche piatto troppo speziato, un eccesso di vino, di superalcolici, di caffé e di fumo, ed ecco scoppiare 1'"incendio" nello stomaco. Ma anche altre possono essere le cause: lo stress, le preoccupazioni possono scatenare l'iperacidità e provocare il risveglio durante la notte. Per spegnere il "fuoco" occorre intervenire subito: con un antiacido mirato, costituito da principi attivi in grado di neutralizzare gli acidi in eccesso. Oggi c'è l'Antiacido Giuliani: formulato sulla base di una consolidata esperienza internazionale. L'Antiacido Giuliani - disponibile in compresse masticabili e di gradevole sapore (questo è un vantaggio...) spegne in pochi minuti il bruciore, elimina il gonfiore gastrico e fa sparire quel fastidioso rigurgito. Ma c'è di più: l'Antiacido Giuliani non contiene sodio, e quindi può essere preso anche da chi ha problemi di pressione alta. Chiedete l'Antiacido Giuliani al vostro Farmacista: il "fuoco" smetterà di bruciare e voi dormirete finalmente sonno tranquilli. '■:■:■:■:-•:::■:::■:■:•::■: ::■:■:•:::•