GALLERIA CARLINA IL MISTERIOSO ARMODIO

GALLERIA CARLINA GALLERIA CARLINA IL MISTERIOSO ARMODIO Un manierista surrealista con i libri nelpennello ARMODIO (Piacenza, 1938) è un pittore manierista, ma un manierista con i fiocchi. Andate a vedere i suoi «libri» alla galleria Carlina. Con la tecnica dei quattrocenteschi la sua pittura su tavola è di una sbalorditiva raffinatezza, di una minuzia che rasenta il trompe-l'oeil. Ma nello stesso tempo ogni suo quadro è anche una trovata filosofica, a volte di non immediata e non facile comprensione, ma sempre frutto di una mente arguta che esplora non solo le forme ma anche il linguaggio, i modi di dire, fustigandoli a dovere quando il dipinto ha anche uno scopo satirico. Non ci sorprende che un artista così umorale si celi sotto un nome che non e dato sapere se sia il suo vero, o il suo cognome, o semplicemente uno pseudonimo. Poco ci interessa, d'altronde: se si fosse chiamato, si fa per dire, «Armadio», avrebbe avuto da chi è attento alla qualità della pittura, identica considerazione e stima, e in più con perfetta rispondenza avremmo potuto definirlo, con il suo permesso, «l'Armadio dei libri». Nel voluminoso catalogo (che forse, per coerenza, andava rilegato come un «in folio») contiamo ben 252 quadri di libri, in meno di un decennio, dal 1987 al 1996: è forse la più vasta e prolungata variazione su tema di cui ci sovvenga me- ELLE vene di Marcella Tisi scorre il sangue del Garofalo (Benedetto Tisi ferrarese), grande amico di Giorgione e ponte di unione nel Cinquecento tra l'arte veneta e quella ferrarese. Già per questo la si deve considerare con rispetto; se poi si vede la sua mostra personale al Piemonte Artistico Culturale, al rispetto si unirà una sincera ammirazione. Concediamo che Marcella sia ancora molto giovane, in quella prima maturità che segue al decennio di formazione, e consideriamo questi dipinti e questi disegni come una semplice dimostrazione dei mezzi a disposizione, un po' come il lottatore che gonfia i muscoli: ebbene, si riconosce che i muscoli di Marcella sono belli gonfi. E gonfi anche in senso letterale, perché questi studi di corpi femminili nudi, colti in audaci e magistrali scorci, esibiscono una muscolatura da praticanti il body-building. Non andate a chiedere a Marcella Tisi perché dipinge le donne con corpi che sembrano di maschio. Lo facevano anche gli antichi del Rinascimento, non essendovi l'uso di far posare le donne nude. Così, a parte le teste, sono sempre corpi maschili quelli che vediamo nella grande pittura antica. Quando poi dipinge il marito, questa forte pittrice lo vede con un testone e un nasone (in movimento) mentre ronfa sul cu- Un dipinto di'Annotilo, l'ennesima variazione sui libri antichi In basso studio difigura nuda di Marre/la Tisi moria, forse superiore a quella delle bottiglie di Morandi. Eppure ogni dipinto di Armodio da Piacenza è diverso dagli altri, e non solo nel titolo e nel contenuto letterario-filosofico, ma anche nell'impaginazione e nella forma compositiva. Con i libri (che sono sempre antichi volumi rilegati in pergamena) Armodio riesce ad esprimere attraverso un gioco simbolico che l'occhio avverte immediatamente, tutti i settori dell'esperienza umana, compreso quello erotico: per esempio quando un volume (nero o rosso) appare schiacciato tra due bianchi. Così, almeno, ho interpretato io. Chi scrive è sempre stato un po' sospettoso sui titoli che vengono a far parte necessaria del dipinto (a meno che non indichino un luogo e un'ora, oppure una persona ritratta), ma devo ammettere che nel caso di Armodio il sospetto fa subito luogo all'ammirazione, tanto i titoli sono sottili e azzeccati e sempre a doppia o triplice chiave di lettura. Ma è la bravura tecnica (come sempre nei manieristi) che sorprende maggiormente. Vi è un quadro, nell'ultima sala della galleria Carlina, dove il libro sembra proiettarsi addirittura nello spazio a poco distanza dai nostri occhi, e con la mano viene di fare il gesto di scacciarlo perché non ci colpisca. Tirate tutte le somme, è la qua¬ lifica di «surrealista» che mi sembra più indicata ad etichettare questo artista di successo, se proprio è necessario etichettarlo. Lo si capirà meglio studiando il bellissimo catalogo dove ci sono opere degne del miglior verbo surrealistico. Beppi Zancan

Persone citate: Benedetto Tisi, Beppi Zancan, Garofalo, Giorgione, Marcella Tisi, Tisi

Luoghi citati: Piacenza, Piemonte