LE RAGAZZE SI CONFIDANO CON IL MAESTRO DI JESSICA di Tilde Giani Gallino
LE RAGAZZE SI CONFIDANO CON IL MAESTRO DI JESSICA LE RAGAZZE SI CONFIDANO CON IL MAESTRO DI JESSICA CARO AMICO.. Angelo Petrosino Marsilio pp. 114 L. 20.000 CARO AMICO.. Angelo Petrosino Marsilio pp. 114 L. 20.000 LCUNE delle bambine-ragazze che mi scrivono, hanno cominciato subito a parlarmi di sé e mi hanno offerto, con uno straordinario gesto di fiducia, il ritratto di una infanzia aperta, crucciata, generosa, irrequieta». E' una delle frasi con cui Angelo Petrosino ipiega come è nato l'ultimo suo libro, Caro amico, frutto della sua relazione epistolare con tante ragazzine fra «0 qua e il là», a cavallo tra infanzia e adolescenza, cioè in quella terra di nessuno dalla quale non si sa bene come uscire, e se si ha davvero voglia di uscire, per diventare grandi. Un rapporto fatto di confidenze, di tentativi di spiegare se stessi ad un altro, per lettera, e intanto di capire qualcosa di più proprio di se stessi. Bisogna sapere infatti che Angelo Petrosino è un maestro di scuola da più di venticinque anni, ma un maestro di scuola un poco speciale, che impiega una gran parte del suo tempo a leggere libri con i suoi ragazzi, ad ascoltarli quando loro gli parlano di sé, poi di nuovo ad ascoltarli, e magari ad ascoltarli una terza e una quarta volta. Così facendo, ha imparato davvero a conoscere bambini e ragazzi, ed è diventato un loro grande amico. Dapprima di quelh che avevano la fortuna di averlo per maestro, poi di molti altri, e soprattutto di molte altre, perché ad un certo punto - forte della sua conoscenza dei sentimenti e dei ragionamenti infantili - ha cominciato a scrivere il diario di un personaggio, inventato ma non troppo, al quale ha dato il nome di Jessica. Libro dopo libro, i diari di Jessica, pubblicati con gran successo dall'editrice Sonda, sono diventati parecchi, ed evidentemente contenevano in sé ragionamenti e materiali tali da permettere alle ragazze, soprattutto tra dodici e quattordici anni, di identificarsi in quella ragazzina di cui Petrosino aveva descritto i problemi, i desideri, le insicurezze, la sensazione di non essere abbastanza compresa, la voglia di uscire dalla tutela dei genitori, e di diventare protagonista della propria vita. Così le lettrici dei diari di Jessi¬ ca hanno cominciato a scrivere al «papà di Jessica», dicendogli tutte quelle cose che non avrebbero mai saputo raccontare al proprio padre o alla propria madre. Ed il maestro Petrosino si è trasformato in un amico reale, ma anche immaginario, che non si incontrerà mai in carne ed ossa, al quale rivolgersi come ci si può rivolgere al proprio diario. «Per me Jessica è come se fosse all'interno del grattacielo dell'adolescenza, e ha tante finestrelle da cui ammirarlo e conoscere». «Sai, Jessica realizza i miei desideri, mi fa sognare, come l'ammiro!». Sono due delle tante definizioni attraverso le quali le bambine-ragazze cercano di spiegare a questo grande amico lontano, ma che loro sentono vicino, il modo in cui vivono le nuove esperienze di crescita. Ci sarebbe semmai da spiegare perché Petrosino abbia scelto proprio una ragazzina, piuttosto che un maschio, come modello letterario, e perché le ragazze si rivolgono ad un uomo per parlare di problemi che sono tipicamente femminili. Il perché lo spiega Petrosino stesso. Trattando con i suoi allievi, maschi e femmine, ha scoperto come non sempre le bambine tro¬ vino delle alleate nelle loro insegnanti. Le ragazzine vengono giudicate più disponibili, più attente, ma anche pettegole, pronte a bisticciare. E spesso le maestre sono a loro volta più disposte a perdonare certi comportamenti dei maschietti, convinte che faccia parte della loro «natura» essere irrequieti e arruffoni. Dalle barn bine, al contrario, ci si aspetta maggiore autocontrollo, più condiscendenza, una remissività spontanea verso i loro compagni... In sostanza - e c'è da giurare che è vero - certi modelli educativi sembrano inalterabili, nonostante tanti anni di femminismo. E allora non è difficile, che le bambine trovino forse in un uomo - il papà di Jessica - quella capacità di ascolto e quella complicità, che non hanno trovato in altre donne come loro stanno per diventare. Tilde Giani Gallino
Persone citate: Angelo Petrosino, Angelo Petrosino Marsilio, Petrosino
Luoghi citati: Petrosino
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