Fu il palcoscenico di Liala, ha pubblicato racconti popolari e romanzi a puntate

Fu il palcoscenico di Liala, ha pubblicato racconti popolari e romanzi a puntate Fu il palcoscenico di Liala, ha pubblicato racconti popolari e romanzi a puntate schio e femmina il conflitto è aperto, dichiarato, senza più ruoli predeterminati. E' questa consapevolezza a dare maturità al rosa contemporaneo». E l'amore non è neanche più il primo desiderio o la prima ferita. «Un fatto per me inedito», dice la Parsi. Ancor prima c'è la solitudine: una soUtudine orribile, tenuta nascosta al marito, al padre, ai figli, a tutti. Un vuoto lento che divora, una pena che galleggia e turbina nell'assurdo, nell'assenza di significato della vita. Un freddo che fa tutt'uno con la richiesta di avere un luogo, un'ancora e uno spessore, un'identità. Poi c'è lo smarrimento per l'ingiustizia continua e capillare da cui molte donne si sentono limate, sospinte nell'of¬ A sinistra, la leggendaria Liala Sulla rivista scriveva romanzi a puntate e curava rubriche «confidenziali» 1946. Il primo numero di «Confidenze» esce il 4 agosto, tre mesi dopo il referendum istituzionale. Costa 12 lire. «Questa rivista non si butta via!» sta scritto a pag. 19; verranno i contenitori. In copertina, Marlene Dietrich. Ritratti di Ginger Rogers e Gene Tiemey. 1949. In tre lezioni si insegna a tagliare e cucire un abito da mille lire. Seguiranno corsi di ricamo, uncinetto, maglia. Le due anime del giornale, di narrativa rosa e di lavori pratici, cominciano a convivere. 1951. Primo fotoromanzo, «Piccole mani colme d'addio» di Liala. Primo poster, di Tyrone Power. 1959. Giorgio Albertazzi scrive il racconto «Le lettere azzurre». Inizia a collaborare Mike Bongiomo. 1968. Per le lettrici sono a disposizione, in busta chiusa da richiedere per posta, articoli sulla sessualità. Titolo: «Guida alla vostra intimità». 1975. Serie «I diabolici»: Rasputin, De Sade, Cagliostro, Dracula e la Monaca di Monza. A puntate «La cittadella» di Cronin. In precedenza, «Via col vento» della Mitchell e «Il filo del rasoio» di Somerset Maugham. Una tradizione che dura fino a oggi, con «La zitella» di Edith Wharton. LE TAPPE DELLA RIVISTA

Persone citate: Cronin, Edith Wharton, Gene Tiemey, Ginger Rogers, Giorgio Albertazzi, Marlene Dietrich, Mike Bongiomo, Somerset Maugham, Tyrone Power

Luoghi citati: Monza