s'apre la campagna contro l'uomo nuovo, sott'accusa il suo alleato Korzhakov «Lebed generale dei criminali»

s'apre la campagna contro l'uomo nuovo, sott'accusa il suo alleato Korzhakov s'apre la campagna contro l'uomo nuovo, sott'accusa il suo alleato Korzhakov «lebed generale dei criminali» // ministro dell'Interno: ho dato le prove a Eltsin «Corrotti nel suo entourage» Voci al Cremlino «Il Presidente vuole defenestrarlo» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Eltsin lascia la Clinica Centrale della nomenklatura e viene trasferito nel solito sanatorio di Barvikha. Ufficialmente per «proseguire la preparazione all'operazione». Altre informazioni non trapelano. Tutti pensano che non lo si vedrà più fino a dopo l'operazione. Sempre che l'operazione si faccia, cosa di cui sono in molti a dubitare. Un altro che si è spostato è il generale Lebed. Primo viaggio all'estero, a Bruxelles, per tastare il polso alla Nato e per farsi tastare il polso. Ma a Mosca hanno colto la palla al balzo per pugnalarlo alla schiena. Per ora solo metaforicamente. Il ministro degl'Interni, generale Kulikov, fiero nemico del segretario del Consiglio di Sicurezza, ha convocato una conferenza stampa per dire che Lebed è «legato a esponenti criminali» e che i materiali per comprometterlo sono stati inviati a Eltsin. La storia è questa: Lebed avrebbe fatto uso dei servizi di un certo Serghei Dobruch, sotto processo per una macchinazione bancaria da 200 milioni di rubli (del 1992). La condanna non è ancora arrivata, ma un ladro è un ladro, dice Kulikov. Per Lebed replicano gli amici: questo Dobruch le si è visto una sola volta perché era utile per stabilire il contatto coi ceceni. Non è una smentita. Primo passo falso del generale-patriota. Ma è niente rispetto al resto. Ormai è chiaro che sono tutti coalizzati contro di lui. Sabato e domenica la rete tv privata Ntv, ieri il primo canale statale hanno sparato un'intervista a Boris Fiodorov, l'ex presidente della Fondazione Nazionale per lo Sport, quest'estate sfuggito per miracolo a un attentato. Fiodorov dice chiaro: «Aleksandr Korzhakov è il capo del racket del Cremlino. Ha cercato di estorcermi 40 mi¬ MOSCA lioni di dollari». Korzhakov era capo della guardia presidenziale fino alla metà di giugno e amico molto intimo di Eltsin. Le accuse sono circostanziate: Korzhakov avrebbe mandato il suo vice, Streletskij, a chiedere una tangente di 40 milioni di dollari. Trenta da trasferire all'estero su un determinato conto, dieci da versare in contanti a Mosca. Roba da fare impallidire l'italiana tangentopoli tutta intera. Anche perché i capitali accumulati da Fiodorov - usando il decreto di Eltsin che esentava la Fondazione da ogni tassa e le assegnava quasi il monopolio dell'export-import alcoolico della Russia - ammonterebbero a circa 300 milioni di dollari (460 miliardi di lire). Già, ma che c'entra Lebed? Il fatto è che Lebed e Korzhakov avrebbero stabilito un patto di collaborazione. Do ut des. Korzhakov candidato alla Duma nel seggio lasciato libero da Lebed a Tuia. In cambio Korzhakov metterebbe a disposizioe di Lebed le valigie piene di documenti compromettenti per tutti coloro che l'hanno fatto fuori e che lo sostituiscono attorno al capezzale di Eltsin. Materiale esplosivo in primo luogo per Cernomyrdin e per Anatolij Ciubais, capo dell'Amministrazione presidenziale. Da qui l'offensiva di Ciubais e company. In base al principio che la miglior difesa è l'attacco. Si tratta di vedere chi mette in galera chi. Che si tratti di una campagna organizzata è indubbio. Ciubais ha l'appoggio pieno dei dirigenti e proprietari del primo canale «di Stato» (Berezovskij), della privata Ntv (direttore Malashenko, padrone Gusinskij, conduttore Kiseliov) e dei più importanti media scritti (Izvestija, Kommersant, Komsomolskaja Pravda etc). Evghenij Kiseliov, conduttore della influente trasmissione domenicale «Itoghi» e attore principale del «golpe televisivo» che permise di liquidare Korzhakov, Barsukov e Soskovets a giugno, ha dedicato 40 minuti del suo programma esclusivamente a demolire l'immagine politica e morale di Lebed. Il segnale è inequivocabile. Come le voci di un prossimo licenziamento di Shamil Tarpishev, ministro dello sport, amico di bevute di Eltsin e Korzhakov, sospettato di aver preso parte all'organizzazione dell'attentato contro Fiodorov. L'uscita di Kulikov è solo la prosecuzione di un'offensiva che sembra preludere non solo al licenziamento di Lebed da parte di Eltsin, ma forse a qualcosa di molto peggio: magari un'incriminazione per alto tradimento. Giulietta Chiesa Tra il presidente Boris Eltsin e il generale Aleksandr Lebed il fragile patto elettorale è già stato infranto

Luoghi citati: Bruxelles, Mosca, Russia