Morto il magistrato rimosso dal governo Berlusconi Di Maggio l'anti-boss

Morto il magistrato rimosso dal governo Berlusconi Morto il magistrato rimosso dal governo Berlusconi Pi Maggio, Kanti-boss II suo motto: niente sconti ai mafiosi che non sempre il silenzio ossequioso delle istituzioni fosse la strada migliore. «Quando ci vuole, ci vuole», pensava trovandosi di fronte all'incomprensione degli altri. E allora parlava a chiare lettere, «perché non mi sento suddito di questo Stato, ma cittadino». Parlò per 105 minuti, parlò pesante con Maurizio Costanzo, dopo che il Csm aveva de- nezuela, i boss siciliani Cuntrera-Caruana. Proprio il giorno prima di rimanere ucciso, Falcone vide Di Maggio. Uscirono insieme dal ministero e si diressero verso Campo dei Fiori. Fu l'ultimo ricordo di «Ciccio», che seppe della strage quando già era in Venezuela. Personaggio scomodo, dunque. Siciliano trapiantato a Milano, Di Maggio era convinto Avrebbe proposto a Dell'Uni l'acquisto di immobili storici a Palermo attaccato da destra e da sinistra, dai colleghi e dai politici. Ma lui non indietreggiò, puntando il dito contro chi mostrava timori reverenziali verso il potere e fingeva di non vedere i legami tra mafia e politica. Come spesso è accaduto, la denuncia civile gli costò cara: fu messo sott'inchiesta (poi archiviata»). Ma «Ciccio» Di Maggio non voleva essere simpatico a qualunque costo. Non parlava per metafore, andava dritto alle cose. Anche quando divenne vicedirettore degli Istituti di pena, mise a nudo le disfunzioni di un sistema che non andava e consentiva ai boss l'allegra detenzione. Convinto della necessità del carcere duro per i mafiosi, nello stesso tempo lottava per «migliorare il sistema». Entrò in collisione col governo Berlusconi e venne «rimosso». No, non ha mai pensato al proprio interesse, «Ciccio». Tanto da essersene andato senza lasciare ricchezze. Anzi. Francesco La Licata Marcello DeU'Utri chiarazione di fallimento deUa «Venchi Unica», e ufficialmente nuUatenente, l'inarrestabile Alamia sarebbe dunque tornato in sordina agli affari immobiliari creando nuove società e investendo somme di denaro di provenienza ignota. Chi finanzia l'ex amico di Vito Ciancimino? L'inchiesta prosegue. E i colpi di scena, a quanto pare, non mancheranno. Sandra Rizza

Luoghi citati: Falcone, Milano, Palermo, Venezuela