Cinque ipotesi per le riforme

Cinque ipotesi per le riforme Cinque ipotesi per le riforme verno: la nascita del governo e la sua maggioranza si sposta dai rapporti tra forze politiche al corpo elettorale, che indicherà maggioranza e premier. In caso di fratture nella maggioranza che rendano impossibile l'esercizio del suo mandato, il premier ha potere di scioglimento del Parlamento. Bicameralismo: è confermato l'orientamento favorevole ad una sola Camera. Magistratura: la parola chiave è «unicità di giurisdizione» (niente più differenziazioni tra giudici). Ed un solo Csm come loro organo di autogoverno. [Agi] ROMA. Entro lunedì 14 ottobre il gruppo di lavoro della Sinistra democratica presenterà agli altri gruppi della maggioranza le sue proposte in materia di riforma dello stato e del governo, sistema di garanzie, magistratura e bicameralismo per arrivare ad una piattaforma comune all'Ulivo e a Rifondazione. Responsabili del gruppo di lavoro della Sinistra democratica per i quattro «settori», Salvati, Soda, Pellegrino e Villone. Forma dello Stato: si andrà ad un affidamento di competenze legislative alle Regioni. Forma di go¬ tario del pds, conoscendo bene le riserve popolari sul presidenzialismo, ha cercato di capire soprattutto una cosa: caro Bianco, se si dovesse trovare un accordo che a voi popolari non piace, «aprireste la crisi di governo», oppure accettereste il «principio costituente» che prevede maggioranze separate? Bianco per il momento non ha dato risposte definitive, molto dipenderà dal tipo di intesa che si y^EÉ profilerà, ma intanto ha ricordato a D'A¬ lema che l'ufficio di presidenza di una commissione Bicamerale «non può essere formato da due esponenti dalla minoranza, ma da uno di maggioranza e uno dell'opposizione». Insomma, se il Polo vorrà un ufficio di presidenza forte, dovrà scegliere: Berlusconi o Fini e comunque, contentarsi di una sola vicepresidenza. Ma c'è di più: nel colloquio a due, Bianco ha chiesto a D'Alema che la vice-presidenza di maggioranza vada all'«area cattolico-democratica, che ha avuto un ruolo fondamentale nella scrittura della Costituzione». Pur conoscendo l'affabilità democristiana, D'Alema ha cer¬ cato anche di capire se ci fossero riserve sul suo nome da parte dei popolari e ha ricevuto in risposta parole e sorrisi incoraggianti da parte di Bianco. E alla fine dell'incontro con D'Alema, il segretario del ppi è apparso insolitamente esplicito, quasi baldanzoso: «Da parte della maggioranza non si farà fallire la Bicamerale». E D'Alema presidente? «Serve una guida autorevole...». Ma le prime risposte positive, i primi ammiccamenti non illudono più di tanto D'Alema. Dopo averci riflettuto sabato e domenica, il leader del pds ha infatti spiegato ai suoi di coltivare una doppia preoccupazio¬ per i prossimi giorni e il segretario del ppi gli ha risposto: «Ma perché aspettare? Vediamoci subito. Vieni da me a piazza del Gesù». Al secondo piano di palazzo Cenci Bolognetti, nelle stanze che furono dei grandi capi della de, D'Alema e Bianco hanno chiacchierato a tu per tu per un'ora. E il segre¬ y^EÉ

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