Il chirurgo«Ecco come lo operano»

I trucchi degli inviati: alcuni si fìngono parenti dei malati e altri riescono a scovare vecchi amici d'infanzia che nel frattempo sono diventati medici I trucchi degli inviati: alcuni si fìngono parenti dei malati e altri riescono a scovare vecchi amici d'infanzia che nel frattempo sono diventati medici Macchine fotografiche e telecamere sono puntate in permanenza verso le finestre dell'appartamento papale. Ma gli agenti bloccano tutti gli intrusi Ali Agca: prego per lui Telegramma dell attentatore «Caro Karol, ti sono vicino» Il chirurgo «Ecco come lo operano» «Sono molto preoccupato» nei seminterrati e chiede a bruciapelo a un'infenniera: «E' vero che il Papa stamattina all'alba è venuto a farsi la Tac?». La poveretta, presa in contropiede, comincia a balbettare e quasi si mette a piangere. Alla fine, dopo tanti inutili giri, il circo mediatico freme, ma non produce granché. Resta solo la finestra. Alle otto del mattino si sono aperte leggermente le finestre e si sono intravisti il segretario del Papa, don Stanislao, e il suo medico personale, Renato Buzzonetti. Falso allarme. Eppure in tanta frenetica attenzione, quasi nessuno si accorge di quando don Stanislao scende al parcheggio. Non vuole parlare. «Non do interviste». Come sta il Papa? «Eh, non parlo. Tanto... Se dico che sta bene, non mi credete. E se dico che sta male, sai dopo...». E minia lo scoppio della bomba atomica. pacco dei telegrammi d'augurio. Le rispondono: «Signora, c'è un protocollo da rispettare. Le pare giusto filmare i messaggi diretti a un Capo dello Stato, senza che ne abbia potuto prendere visione?». Se poi il Capo dello Stato in questione è anche il vicario di Cristo in terra, capirete che la questione è delicata. La giornalista batte in ritirata senza fiatare. C'è chi cerca di arrangiarsi. Molti scovano vecchi amici d'infanzia che nel frattempo sono diventati medici e li vanno a trovare. Uno che torna da questa ricognizione: «Non ho saputo altro che il Papa avrebbe mangiato un brodino leggero e una mela cotta». Un altro si finge parente di un ricoverato. Arriva in vista dell'appartamento papale, gli batte il cuore, poi trova gli agenti nel corridoio e allora si accorge che si trova in mezzo a dei malati bambini. E c'è anche quello burbero, che va ANCONA. Ali Agca prega per il Papa. Intervistato da «Italy global nation», sito internet dell'agenzia di stampa Adnkronos l'uomo che nel 1981 attentò alla vita di Giovanni Paolo II esprime il proprio sostegno spirituale in questi difficili giorni per il pontefice. «Io ho già pregato - fa presente l'ex lupo grigio - e sto pregando per il Papa». E quindi gli invia il suo messaggio: «Caro Karol Wojtyla, ti sono vicino spiritualmente e prego per te». Inizia così il telegramma di auguri inviato ieri mattina al pontefice dall'ex lupo grigio Mehmet Ali Agca, oggi detenuto, che ha voluto manifestare la propria solidarietà al Papa. Tramite il proprio avvocato, Marina Magistrelli, assicura le proprie preghiere e continua: «Soltanto Dio eterno onnipotente - si legge nel messaggio - può terminare il nostro calvario misterioso, poiché satana orrendo continua ROMA. Ecco come si svolge l'intervento di appendicectomia a cui Giovanni Paolo II viene sottoposto questa mattina. Lo descrive il professor Giorgio Di Matteo, direttore della III clinica chirurgica dell'università di Roma «La Sapienza» ed ex presidente della Società italiana di chirurgia. «Viene praticato un taglio di 4-5 centimetri nella fossa iliaca destra cioè in basso a destra sull'addome spiega Di Matteo -, si apre la pelle, poi l'aponevrosi, cioè una specie di fascia che è lì sotto, si passa poi ai muscoli e si trova l'appendice. Questa viene tolta e si richiude subito tutto. Nel caso specifico, avendo avuto precedenti interventi, il taglio probabilmente sarà di più grande accesso a causa delle aderenze». Conferma l'anestesista, il prof. Corrado Manni: «E' evidente che dopo due interventi ci siano delle aderenze. Ma è normale». [AdnKronos] Ali Agca, nel 1981 attentò alla vita del Papa la sua persecuzione già profetizzata a Fatima. In attesa di un secondo incontro, che tu accolga la mia profonda stima ed i migliori auguri fraterni». Il telegramma è stato dettato dal carcere di Montacuto di Ancona, dove Agca sta scontando l'ergastolo. L'uomo, che ha recentemente inoltrato una richiesta di grazia o, eventualmente, di poter scontare la pena in Turchia, aveva inviato un telegramma di auguri al Papa anche in occasione dell'intervento del 1992. [AdnKronos] . .-JiM.- Francesco Grignetti NEW YORK. Il presidente del Consiglio Romano Prodi ha espresso da New York, dove si trova per ricevere un premio da mia importante fondazione ebraica, la propria preoccupazione per le condizioni di salute di Giovanni Paolo II. «Francamente sono preoccupato - ha risposto -. Speroproprio che sia qualcosa di leggero, ma la preoccupazione non può mancale anche perché è stata chiesta in modo ufficiale e chiaro una preghiera». In ogni caso, il premier si è augurato che si tratti «solo di una breve operazione» e di poter incontrare Wojtyla «al più presto, al suo ritorno in Italia». E alla domanda se andrà a fargli visita, ha risposto: «No, credo sia bene che riposi». [Ansa]

Luoghi citati: Ancona, Italia, Montacuto, New York, Roma, Turchia