La Stampa - Consultazione Archivio

Blitz a Catania Blitz a Catania Le squillo erano tutte casalinghe CATANIA. Un'agenda con un'anonima copertina di cartone. Una specie di rubrica telefonica con un centinaio di nomi e, segnati accanto, i gusti particolari di ognuno in fatto di donne. Trema la Catania-bene dopo che i carabinieri di Paterno hanno scoperto un giro di prostituzione di insospettabili casalinghe che, all'insaputa dei mariti, offrivano prestazioni di ogni tipo a clienti procurati da un'abile «direttrice». La donna, Antonina Ernia, 66 anni, detta Antonella, è stata arrestata. Gli investigatori non vogliono dare indicazioni più precise sulla casa degli incontri, perché l'inchiesta non è ancora conclusa. Man mano, i carabinieri stanno scorrendo la lista dei facoltosi clienti, avvocati, medici, professionisti, commercianti, e li stanno chiamando uno per uno. Sul piano penale rischiano poco, ma temono di essere coinvolti in uno scandalo. «Alcuni di quei nomi sono davvero insospettabili e lasciano stupefatti», dice un investigatore. Da un piccolo indizio, probabilmente un marito tradito che aveva scoperto l'attività segreta della moglie, i militari sono risaliti ad un'anonima casa del villaggio S. Agata, popolare periferia Sud di Catania. Li si tenevano gli incontri clandestini, in camere lussuosamente arredate, tutte colorate d'azzurro. Quando c'è stata l'irruzione dei carabinieri, cinque camere erano occupate e alcuni facoltosi clienti erano in salotto ad aspettare il loro turno. Le casalinghe-prostitute, una ventina quelle scoperte, si offrivano solo per un tempo determinato e poi, dopo aver incassato un paio di milioni a giornata, ritornavano a casa per continuare la loro routine familiare. A reclutarle, girando l'intera provincia di Catania, era la stessa «direttrice» che poi procurava gli appuntamenti fornendo a ciascun cliente le caratteristiche di ogni casalinga: bionda o bruna, occhi azzurri o neri, specializzata in questo o quel tipo di prestazione, [f. a.]