Guerra a colpi di missile tra le bande di motociclisti
Guerra a colpi di missile tra le bande di motociclisti Guerra a colpi di missile tra le bande di motociclisti Due persone uccise da un missile anticarro, 19 feriti, tre dei quali gravemente e uno in pericolo di vita: una strage evitata per un soffio e un salto di qualità per così dire militare, nella faida fra le bande di «rockers» che da almeno due anni si contendono la «sovranità territoriale» nei Paesi del Nord Europa, dalla Danimarca alla Norvegia, dalla Svezia alla Finlandia. L'ultimo capitolo di una rivalità destinata a provocare ritorsioni e - quasi certamente -altre vittime è avvenuto a Copenaghen nella notte fra sabato e domenica: mentre centinaia di Hell's Angels provenienti da tutta la Danimarca e dalla Svezia celebravano una «festa vichinga», un missile anticarro sparato dal tetto di una casa vicina ha colpito l'edificio, e sbriciolato un muro. Anche se i responsabili sono sfuggiti alla cattura, nessuno ha dubbi sulla loro identità, considerati i precedenti: a sparare contro il club degli «Angeli» sostiene la polizia danese - sono stati i «Bandidos», il gruppo rivale di motociclisti protagonista di una lunga e sanguinosa lotta contro di loro. La scelta BONN DAL NOS TRO CORRISPONDENTE non hanno potuto far nulla contro il missile anticarro, un «Cari Gustav» di fabbricazione svedese, che faceva parte di uno stock rubato due anni fa da un deposito militare di Stoccolma. L'arma, potentissima ma sparata fortunatamente con una certa imprecisione, ha sfiorato un tendone montato davanti alla sede degli «Angels» e ha colpito un angolo dell'edificio, nel quale si trovavano almeno trecento persone. Un altro missile era pronto, ma non è stato utilizzato: la polizia lo ha trovato a un centinaio di metri dal ritrovo dei «ro- dell'arma ha vanificato la sorveglianza della polizia, che in previsione di un attacco armato teneva d'occhio l'edificio da due giorni: da quando una bomba era scoppiata davanti al quartier generale degli «Angeli dell'inferno», un complesso di locali con un bar e un negozio nel quale si vendono le bandiere e gli indumenti in pelle indossati d'abitudine dalla banda. In previsione della festa, anche gli «Angels» avevano intensificato la sorveglianza intorno al club. L'edificio era circondato da un doppio cordone di si irezza: ma agenti e «rockers» Uno dei feriti viene caricato dai soccorritori a bordo di un'ambulanza no stati mai chiariti, anche se la polizia sospetta che dietro la rivalità fra le due bande di motociclisti ci sia il controllo del traffico di droga e di altre attività criminali. Da allora, i morti sono stati nove, i feriti una cinquantina: in Danimarca, e negli altri Paesi del Nord Europa dei quali «Hell's Angels» e «Bandidos» si contendono la «sovranità». Una escalation: nel marzo scorso, il capo dei «Bandidos» finlandesi è stato ucciso a Helsinki; dieci giorni dopo, un altro membro della banda è stato colpito a morte all'aeroporto di Copenaghen. A giugno, infine, un'altra vittima fra i «Bandidos»: a Drammer, questa volta, in Norvegia. La pohzia, adesso, teme una sanguinosa ritorsione degli «Angels»: sono passati vent'anni ma sembra un secolo, da quando - al cinema - le bande di motociclisti erano il simbolo della libertà.
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