Locri: ferito anche uno dei militari che in auto non si erano fermati al posto di blocco degli agenti la polizia spara sui carabinieri
Locri: ferito anche uno dei militari che in auto non si erano fermati al posto di blocco degli agenti Locri: ferito anche uno dei militari che in auto non si erano fermati al posto di blocco degli agenti la polizia spura sui carabinieri Iproiettili uccidono il boss appena arrestato LOCRI. La parola d'ordine, a Locri come a Reggio Calabria, sembra essere una sola: minimizzare. Minimizzare una vicenda che resta ancora indecifrabile e che nemmeno il comunicato congiunto di polizia e carabinieri contribuisce a chiarire. Sul terreno è restato ucciso Domenico Morabito, 39 anni, mafioso di primo piano ma, soprattutto, figlio di Peppe «Tiradritto», oggi, insieme con Pietro Aglieri e Bernardo Provenzano, in testa all'elenco dei 30 latitanti più pericolosi di mafia. E' sabato sera ad Africo, dove la cosca dominante è quella dei Morabito. Peppe, il patriarca, è latitante da anni e guida con pugno di ferro la «'ndrina», di cui fanno parte anche i clan dei Bruzzaniti e dei Palamara. La «rappresentanza» degli interessi del clan l'ha affidata ai più stretti gregari, tra i quali anche il figlio. Sabato Domenico Morabito cammina tranquillamente, diretto verso casa. Improvvisamente gli si gettano addosso cinque carabinieri, che in borghese scendono da una Tipo. Si tratta di un'operazione mirata, dicono i carabinieri dei comando provinciale di Reggio Calabria. E l'arresto è il momento finale di un'operazione che ha visto impegnati, oltre ai cinque che hanno bloccato il latitante, anche altri militari, disseminati, sempre in borghese, lungo le strade di Africo. La versione ufficiale su che cosa è accaduto ad Africo subito dopo l'arresto di Morabito parla di colpi di pistola sparati in aria per tenere a bada alcuni fiancheggiatori che volevano impedire ai militari di allontanarsi dal paese con il boss. Ma da Africo giungono notizie diverse, seppure non ufficiali: decine di colpi di pistola e mitraglietta sparati per fronteggiare chi, per affiliazione diretta alla cosca o solo per ingraziarsi il «patriarca», stava cercando di sottrarre Morabito ai carabinieri. Ma questi riescono ad allontanarsi. La Tipo infila a tutta velocità un breve rettifilo, tra la pioggia fitta e il buio. Qui - dice la versione ufficiale - si trova una pattuglia della polizia che, dopo aver sentito i colpi d'arma da fuoco e vedendo arrivare un'auto di gran carriera, cerca di intimare l'alt. Una paletta alzata nel buio, una figura inginocchiata sul ciglio del- Dopo aver catturato La tesi dei carabinieri il latitante, alcune «Era notte e pioveva persone avevano cercato Non abbiamo visto di bloccare la pattuglia la paletta dell'alt» La caserma dei carabinieri che ha organizzato l'agguato a Domenico Morabito. A destra, un posto di blocco. la strada con «qualcosa» in pugno, il clamore ancora recente dei colpi sparati per intimidire chi voleva liberare Morabito. Il piede cala ancora di più sull'acceleratore e gli agenti sparano. Due colpi bucano la Tipo. Il primo ferisce a un braccio lievemente uno dei carabinieri che tiene stretto Morabito ancora ammanettato. L'altro si infila alla base del collo del latitante. Quando lo portano a braccia fuori dall'auto, nell'ospedale di Locri, Morabito è già morto. Ora, la versione dell'incidente solleva parecchi dubbi. Resta il fatto - dicono gli investigatori che nessuno aveva interesse che accadesse qualcosa a Morabito, dopo aver trascorso mesi e mesi per catturarlo. Intanto, Peppe Morabito starà piangendo il figlio. Se dovesse decidere di vendicarsi, Africo e la Locride potrebbero vivere, da oggi, una delle loro stagioni più cruente. L'annunciano il marito Franco i figli Carlo con Anna, Alessandro il fratello Valter e famiglia, parenti tutti. Per orario del funerale telefonare allo 0123-81044. — Pialpetta di Groscavallo, 5 otlobre 1996. Laura, Gigi, Aldo, Glnetta, Luisa e famiglie piangono la carissima GRAZIELLA. Vicini a Franco Carlo Sandro e famiglia: fam. Alby fam Mottura fam Unali fam. Acuto lam. Berardo Setugrlno fam. Berruto lam. Torta fam Lencla fam. Berardo Albergo Pialpetta Carla Luisa Facta Ester Pierpaolo Quaranta Paola Sergio Gallo Grazia Bruno Rlgamontl Dlda Nino Micchlardl Luisella Nino Valenzano Mario Quaranta Giorgio Del Carretto Giancarlo Boschetti
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