COSTA «Tagli, Scalfaro dia l'esempio»

«Tagli, Scalfaro dia Vesempio» «Tagli, Scalfaro dia Vesempio» ROMA. «Le tasse di Prodi (una specie di Mani Bucate) sono il frutto dell'eccesso di spese. E a causa delle tasse il Nord potrebbe andarsene, e il Sud entrare in grave fibrillazione». Lo sostiene Raffaele Costa nel suo intervento al consiglio nazionale dell'Udc-Federalisti liberali. «Almeno il 39% delle spese degli enti pubblici o sono inutili (e talvolta neppure giustificate) o sono improduttive. I 227 miliardi per il Quirinale previsti nella Finanziaria - afferma Costa - e per di più senza obbligo di rendiconti, vanno ridotti». Costa propone tagli anche per Palazzo Chigi, la Banca d'Italia, i costi del Parlamento e delle Regioni a statuto speciale. «Questi organismi - avverte il leader dell'Udc - devono essere rivisti nelle loro strutture o daremo loro il tormentone».[r. i.l Carlo Ripa di Meana portavoce dei Verdi di una «trimurti» D'Alema-Berlusconi-Fini al vertice della Bicamerale, Ripa di Meana ha osservato che una presidenza affidata ai leader delle tre maggiori forze politiche potrebbe «minare l'autorevolezza e lo spazio del governo Prodi» e non tener conto delle posizioni «antipresidenzialiste di verdi, ppi e prc». Quanto alle proposte di Cossiga, che il portavoce dei verdi ha definito «sismico, vulcanico», esse sono «pericolose e torbide» e sembrano tendere «di nuovo ad assegnare ogni ruolo e responsabilità solo alle forze politiche maggiori». Su Di Pietro, Ripa di Meana, ha osservato che mettere a disposizione dei lavori pubblici «un giro di 80-90 mila miliardi senza alcun progetto preciso non convince» perché si tratta di «un settore delicato che ha già provocato troppi guasti in Italia». Prossimo appuntamento per i verdi - che hanno confermato il pieno sostegno al governo Prodi sarà il 22 novembre a Roma, con il congresso che dovrà definire la linea del movimento-partito e l'elezione del nuovo portavoce (i candidati sono 14: «Questa fioritura di candidature - ha detto scherzosamente Ripa di Meana, che si ricandida - mi ricorda i concorsi pubblici»)», [r. i.] HIP' ni i sondaggi politici sono stati portati sugli altari e poi trascinati nella polvere da un fiume di critiche, oggi si può forse serenamente valutarli per quello che sono: strumenti utili per capire come la pensano i cittadini su temi importanti della vita del Paese, senza credere che il pensiero prefiguri direttamente l'azione. Ma anche con questa riserva, i risultati della rilevazione non sembrano fatti per rallegrare nessuno. Non il governo, che qualche riflessione dovrebbe pur farla sul fatto che oltre il 60 per cento degli intervistati si dichiarano poco o per nulla soddisfatti della sua azione. Ma nemmeno l'opposizione, che trova un riflesso impietoso della sua flebile presenza sulla scena politica nelle dichiarazioni di voto degli intervistati: benché poco soddisfatti del governo e del suo capo, essi voterebbero di nuovo per il centro-sinistra, inclusa Rifondazione, in proporzione sensibilmente più elevata di quanto non abbiano fatto il 21 aprile. fido per entrare in Europa, va anche notato che una netta maggioranza assoluta - il 56,1 per cento - avrebbe considerato più giusto intervenire sul sistema pensionistico e sulle spese sanitarie che non aumentare genericamente le tasse. Gli intervistati mostrano, in altre parole, di aver fatto propria la lezione che tutti gli ultimi governi, a partire da quello Amato del '92, hanno impartito loro a gran voce, ma che questo governo si è invece di colpo dimenticato: pagare bisogna, al fine di risanare il bilancio pubblico, ma bisogna anche stabilire un rapporto diretto ed evidente tra l'esborso del contribuente e la prestazione erogata dalla pubblica amministrazione, piuttosto che obbligare il primo a gettare il proprio contributo nel calderone insondabile e incontrollabile del bilancio generale dello Stato o degli enti locali. Chissà se nell'iter parlamentare della Finanziaria questa regola di correttezza nei rapporti tra cittadini e amministrazione pubblica ritornerà in mente ai membri del governo. Dopo che negli ultimi due an¬ POLITECNICO DI BARI LE TASSE E LA GENTE Estratto di bando di gara Il Politecnico di Bari intende affidare l'appalto - cofinanziato UE - Regione Puglia nell'ambito del P.O.P Puglia - delle opere di completamento per la realizzazione di un laboratorio di ricerca (costituito da un capannone destinato a contenere una grande vasca munita di generatore di moto ondoso per la realizzazione di modelli fisici, con annessa una palazzina uffici), mediante licitazione privata al massimo ribasso (art. 1, comma 1, L. 109/94 e successive modificazioni ed integrazioni) con ammissibilità di offerte in aumento sull'importo delle opere a corpo posto a base di gara di L. 6.300.000.000. Opere prevalenti: Ctg. 2, CI. 7 A.N.C. - completamento della realizzazione della vasca ed opere connesse ed accessori - L. 5.000.000.000. Opere scorporagli: fornitura in opera di battlonda, strumenti di misure idrauliche, sistema di controllo numerico ed elaborazione dati-L. 1.300.000.000. Scadenza arrivo domande di partecipazione: ore 12,00 del 30 ottobre 1996. Requisiti e modalità di partecipazione nel bando di gara affisso all'Albo del Politecnico (via C. Ulpiani, 11 - Bari) e pubblicato sulla G.U. della Repubblica Italiana n. 229 del 30.9.96. Le richieste di invito non vincolano l'amministrazione. IL DIRETTORE AMMINISTRATIVO IL RETTORE Vittorio Mastroviti Umberto Ruggiero motiva tedesco-francese, ma non ha finora saputo destare soverchi entusiasmi per i vantaggi che dovrebbero derivare da tale aggancio. Per il largo pubblico, la prospettiva di non entrare in Europa appare ormai come una minaccia che è sicuramente obbligatorio sventare; ma i concreti benefici economici, politici, sociali che dovrebbero derivare dall'entrarci, in Europa, rimangono nebulosi quanto poco eccitanti. Ci vorrebbe una presenza ben più trascinante di quella cui ci sta abituando il capo del governo per imprimere loro un sussulto tonificatore in tale direzione. Un'altra indicazione significativa emerge dalla rilevazione. Premesso, come s'è detto all'inizio, che una consistente maggioranza relativa del campione - il 48,5 per cento - giudica necessario varare una Finanziaria che chiede agli italiani qualche sacri- mam SjbKS mBSi tt