Nella nuova Russia anche in fabbrica trionfa il baratto Lo stipendio pagato in merluzzi di Giulietto Chiesa
Nella nuova Russia anche in fabbrica trionfa il baratto Nella nuova Russia anche in fabbrica trionfa il baratto Lo stipendio pagato in merluzzi QMOSCA UE STA settimana il concorso l'ha vinto una fabbrica di Donetsk. Se non altro per l'assoluta originalità: lo stipendio ai suoi operai è stato erogato in.... water closet. Non è chiaro quanti ne abbiano dati a testa. Forse il direttore se n'è assegnato una decina e agli operai ne sono andati uno per reparto. Per completare il water, cioè per portarselo a casa, uno a testa, lavoreranno magari tre o quattro mesi. Chissà. Nel frattempo ci si chiede come compreranno da mangiare. Il concorso lo ha lanciato da qualche settimana la Komsomolskaja Pravda. 11 premio, del tutto simbolico, va alla soluzio- " 61007> 771122" 176003 ne più curiosa. Il nome della competizione, «Barter», ovvero lo scambio, è parola che decine di milioni di russi, estasiati dal nuovo capitalismo, hanno imparato a memoria in questi ultimi due anni. L'altra settimana, per decisione unanime della giuria dei giornalisti del quotidiano che fu un tempo della gioventù comunista, il premio è andato a una fabbrichetta di Elets, regione di Lipetsk, quasi una Vattelapesca russa. Ha pagato gli stipendi in stivali di feltro per l'inverno. Le famiglie di Elets avranno i piedi caldi e qualche problema di stomaco. Il feltro non risulta essere particolarmente digeribile. La casistica offerta dal quotidiano è tuttavia assai più ricca dei rari - settimanali - e modesti riconoscimenti alla fantasia dei direttori di fabbrica o degli amministratori locali. Per esempio i lavoratori della cultura del distretto Ermakov, regione di Krasnojar, sono pagati attualmente con buoni per il pane, quelli che in tempo sovietico si chiamavano «talony», tessere annonarie. Fortunati, evidentemente, perché i «talony» di Ermakov si possono, volendo, scambiare con latte, panna acida, sapone da bucato e vasini da notte per bambini. Così, nella regione di Kursk, i salari si pagano con materiali da costruzione, a Rostov, sul Don, con partite di merluzzo, a Belgorod con il grano saraceno o con legna da ardere. Banalità per il genio russo. Vedremo cosa ci riserba la prossima settimana. Ma fin d'ora si può dire chi è il candidato più forte: l'impresa «Tulauglja» della città di Tuia, circa duecento chilometri da Mosca. Minatori sono. L'ultimo salario, questo mese, l'hanno preso in... concime. Non chimico, naturale. Insomma, letame. Quando si dice essere profumatamente pagati. Giulietto Chiesa
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