Strangolata e bruciala perché aveva detto no

Fermato il confidente della ragazza scomparsa due settimane fa: rifiutato, l'avrebbe uccisa Fermato il confidente della ragazza scomparsa due settimane fa: rifiutato, l'avrebbe uccisa Strangolata e bruciala perché aveva detto no Una liceale di Vicenza VICENZA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Prima i volantini sui muri, poi gli appelli disperati alle tv locali. Tutto in attesa di un segno da quella figlia scomparsa da giorni senza un motivo, lasciando solo un motorino abbandonato e tante domande: dov'è andata, perché è scappata, che problemi aveva? Adesso lo choc, davanti a quel corpo con il volto e il pube bruciati trovato ieri mattina in un boschetto di Carré, vicino a Schio, nell'Alto Vicentino. E' il cadavere di Amalia Dalle Carbonare, 18 anni, tranquilla ragazza di provincia che ha avuto forse la sfortuna di piacere troppo a un amico sbagliato. Un amico che tra racconti confusi e mezze ammissioni adesso è in carcere a Vicenza con l'accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Tina storia dai margini sfumati, ancora piena di zone d'ombra. Ma i carabinieri e il sostituto procuratore Tonino De Silvestri sono sicuri: a uccidere Amalia è stato Moreno Dal Bianco, 26 anni, di Lugo Vicentino. Disoccupato, impacciato nel parlare, una cultura rimasta alle elementari, ragazzo dalla personalità contorta e difficile. «Uno psicolabile», dicono. Una vicenda, quella della giovane studentessa di Chiuppano, che scorre su due binari. Quando scompare, il 19 settembre, restano tutti di stucco: famiglia, paese, conoscenti. Niente grilli per la testa, adolescenza all'oratorio e poi la vita di tutti gli altri ragazzi del posto, tra impegno sociale e discoteca al sabato. Ma alla disgrazia non ci vogliono credere, anche quando pochi giorni dopo trovano il suo motorino, vicino al bosco dove c'è il cadavere. Partono appelli e volantini: torna, facci sapere qualcosa. I carabinieri invece già il 20 settembre vanno a trovare quello che molti dicono essere un corteggiatore assiduo della ragazza, di sicuro l'ultimo che l'avrebbe vista viva. Qualche domanda, ma nessun appiglio: Moreno Dal Bianco viene rilasciato. Ma non dimenticato. Troppi particolari non quadrano, infatti. La personalità della ragazza rende difficile credere alla fuga. Ma soprattutto quel diario trovato nella sua camera, dove lei parla di incontri e cose da fare per i giorni successivi alla scomparsa: perché andarsene, e senza niente in tasca? E le voci su di lui, con una fidanzata che l'aveva lasciato perché era «uno strambo». Così ogni tanto i carabinieri lo chiamano, gli chiedono che cosa ha fatto, dove è stato. E anche qui Moreno Dal Bianco non convince: alibi strani se non inventati. A un certo punto il giovane sparisce, poi torna. Sempre con racconti poco chiari. «Mancava solo il corpo, ma su di lui eravamo sicuri...», diranno dopo avergli messo le manette ai polsi. Per farlo però hanno dovuto aspettare quei raccoglitori di castagne che ieri mattina nel boschetto di Ca' Vecchia di Carré, poco prima delle 10, hanno scoperto il cadavere della donna, il volto e il pube in parte bruciati. Ci vorranno due ore per riconoscerla e spaccare il cuore a Mario e Cesarina Dalle Carbonare, i genitori, e alla sorella Miriam. Non confessa, Moreno Dal Bianco. Ma mezze ammissioni le fa. Parla di una lite, anche se non spiega perché. Manca il movente, ma gli inquirenti si sentono sicu- Accanto: il luogo dove è stato ritrovato il corpo della liceale. A sinistra: i manifesti della scomparsa

Persone citate: Amalia Dalle Carbonare, Dalle Carbonare, Moreno Dal, Moreno Dal Bianco, Tonino De Silvestri

Luoghi citati: Chiuppano, Lugo, Schio, Vicenza