La partita dei leader tra dubbi e sospetti

La parlila dei leader tra dubbi e sospetti La parlila dei leader tra dubbi e sospetti un suo «sì» all'apertura di una crisi di governo: richiesta improponibile. Nel pomeriggio, invece, si è mostrato più disponibile e ha separato il problema del rapporto con il governo dal confronto sulle riforme: sul primo argomento ha promesso, infatti, un'opposizione durissima contro la legge finanziaria; sul secondo si è limitato a dire che molto dipenderà dalla proposta che verrà dal centro-sinistra. Il suo in questo momento è un atteggiamento amletico. Spiega Berlusconi: «Io non ho ancora risposto né sì, né no. Bisogna mettere sul piatto i "prò" e i "contro"». E, ovviamente, a seconda degli argomenti che in quel momento ha in testa, il personaggio si mostra più o meno disponibile. Dice, ad esempio, che al di là di quest'idea le cose potrebbero cambiare lo stesso «se tra qualche mese, a primavera, la situazione economica si farà drammatica». Poi, però, ci ripensa e afferma davanti ai suoi: «Vedrete che questo governo du¬ rerà cinque anni per cui dobbiamo riflettere su questa ipotesi della Bicamerale». Ed ancora: ammette che D'Alema ha avuto coraggio ad esporsi tanto, ma poi ripensa a come finì l'altra volta, durante il tentativo Maccanico, e si rabbuia. «Voi giornalisti - osserva - in queste settimane avete raccontato la storia di un centro-destra che non faceva opposizione e io mi preoccupo della reazione che potrebbero avere i nostri lettori se noi accettassimo una proposta del gene¬

Persone citate: Berlusconi, D'alema, Maccanico