Berlusconi apre uno spiraglio a D'Alema

Al seminario sull'opposizione lascia aperta la porta alla Bicamerale: facciano una proposta Al seminario sull'opposizione lascia aperta la porta alla Bicamerale: facciano una proposta Berlusconi apre uno spiraglio u D'Alema «Ma sulla Finanziaria nessuna intesa è possibile» sto problema della comunicazione - racconta il cavaliere ho parlato anche con Clinton. Guardate per esempio che è successo ieri: di tutte le cose straordinarie dette qui non è passato nulla. E' passata solo l'immagine di un Berlusconi ridicolo, un per\ sonaggio alla Ridolini. Un te% legiornale addi¬ ci - fc:* fi £ La de aveva garantito democrazia e benessere fino all'80; poi, con il compromesso storico e la solidarietà nazionale siamo arrivati a questa situazione di debito yif rittura mi ha fatto un'intervista montata in modo tale da rendermi un mihus habens. Insomma i media sono un bel guaio e infatti se ne lamenta pure D'Alema». E l'argomento induce ancora una volta il Cavaliere a sparare contro il «fu» decreto sulla «par condicio» che ha fatto sì che questa legislatura «sia legale ma non legittima». Quindi Berlusconi affronta un altro tema spinoso, quello di Tangentopoli. E lo fa dopo aver rivolto un simbolico ringraziamento alla «tanto vituperata de, che almeno fino agli Anni 80 ci ha fatto vivere nella libertà e nel benessere». «Quest'estate racconta poi Berlusconi - ho lavorato per organizzare il partito e le fonti con cui deve vivere, perché non può andare avanti solo con le sovvenzioni del suo leader. Già, la politica costa e guardando adesso a questo problema capisco anche molto chi In mattinata, allo Sheraton, esterna anche Filippo Mancuso. I suoi bersagli sono la «magistratura deviata», Scalfaro e Di Pietro. Quest'ultimo viene definito un «personaggio da obbrobrio». E non che con il presidente della Repubblica, l'ex Guardasigilli sia più tenero. Anzi. Ne parla come di «un botolo corrivo nato in un cortile» e invita Berlusconi a sfilare, nella manifestazione del Polo di novembre, sotto «un drappo precedentemente era caduto in certe situazioni. Qualcuno, certo, ne ha approfittato per sé, ma lo sbaglio è che non si è avuto il coraggio di spiegare al Paese che la politica costa. Eppoi sono stati colpiti solo alcuni. E il pds? Il pci-pds è il partito più organizzato, con più sedi, più dipendenti. I soldi da dove arrivavano? Dai contributi degli iscritti? E allora perché ora devono vendere gli stabili e ridurre il personale?». U Quello che scrivono i giornali, se ripulito da un contesto di ironia e di cordialità, mi rende un personaggio alla Ridolini. I media sono un grande guaio ipnjp a E su Tangentopoli è certamente vero che qualcuno ne approfittò solo per sé, ma perché sono stati colpiti soltanto pochi? Come mai il pei non è coinvolto?^ con su scritto abbasso Scalfaro». Sulle «note» di Mancuso si giunge alla pausa pranzo. Il cavaliere, prima di dirigersi verso il ristorante dell'albergo, torna a sparare sulla finanziaria («ben venga il tax day») e si mostra pessimista sulle sorti della bicamerale. A tavola, Marcello Pera cerca di portarlo sulla linea dura in materia di riforme. Ma Urbani, Rebuffa e Calderisi si assumono il compito opposto. Urbani stila anche un documento intitolato «per un patto costituente» che sottopone al Cavaliere, quindi avverte: «Se Berlusconi non segue la strada della Bicamerale rischia di finire come leader». E prima di rientrare in sala, Berlusconi appare meno rigido, sull'argomento, e invita la maggioranza a presentare una proposta su cui confrontarsi. Nel pomeriggio, però, non si parla più di riforme (se ne discuterà di nuovo in serata in un vertice forzitalista). Il cavaliere, di fronte alla platea del seminario, si occupa invece di problemi interni. Striglia gli assenteisti e invita chi non se la sente di occuparsi a tempo pieno di politica a dimettersi da parlamentare: «Non ci dispiace - spiega - l'eventualità di andare a elezioni suppletive in questo caso, perché sarebbe un modo per allenarsi». Un allenamento che, allo stato delle cose, appare prematuro. Maria Teresa Meli