Il Cavaliere: registrazione tv rivela un dialogo tra presidente e pm: «...usiamo il bastone e la carota»
Silvio e Massimo dubbi e sospetti Silvio e Massimo dubbi e sospetti Tuttavia le ipotesi per il ritorno in campo di Cossiga non sono affatto semplici. O meglio, sarebbero semplici se si assistesse fra breve al passo indietro, alla rinuncia, al ritiro di Berlusconi. In questo caso, preso atto che il suo sostituto politico naturale, cioè Gianfranco Fini, non ha la configurazione culturale né il partito adatto per coagulare il consenso dell'area liberale moderata, l'attrazione fra il Polo e Cossiga diventerebbe davvero fatale. Ma si può davvero pensare che un uomo come Cossiga, che è stato al vertice dello Stato, ha coperto cioè la maggiore carica istituzionale del Paese, accetti di ROMA. Ritorna in campo Francesco Cossiga (foto) e riparte la partita decisiva sulle riforme tra Massimo D'Alema e Silvio Berlusconi. E' forse l'ultima occasione per riavviare il dialo- tra maggioranza e posizione. Minzolini A PAG. sion go t posi axoop- ± siontposision I go t I posi Edmondo Berselli PAG. op- ±J CONTINUA A PAG. 11 SETTIMA COLONNA Il Cavaliere: registrazione tv rivela un dialogo tra presidente e pm: «... usiamo il bastone e la carota» MILANO. Silvio Berlusconi ricusa il presidente della settima sezione penale del Tribunale di Milano, Carlo Crivelli, davanti al quale è in corso da mesi il procedimento a carico del leader di Forza Italia, di alcuni manager Fininvest ed ex ufficiali della Finanza. Nella ricusazione si fa riferimento ad uno scambio di battute intercorse al termine di una delle udienze tra il pm Gherardo Colombo e il giudice Crivelli. AI magistrato, quest'ultimo commentava con un «... è la tecnica del bastone e della carota», il rinvio di un giorno di una delle sedute fissate chiesto dai difensori del Cavaliere di Arcore. Una frase di troppo, dunque, che per Berlusconi non lascerebbe dubbi sull'atteggiamento punitivo del giudice, «inconciliabile con l'imparzialità e la terzietà» che invece dovrebbe avere. Intanto, a La Spezia, Pacini Battaglia è stato per quasi tre ore sotto torchio sul traffico d'armi. Mllone e Tessandori ALLE PAG. 5 E 7 DICEVO: se adesso, o in un tempo molto vicino, dovessimo cercarci un Presidente della Repubblica da eleggere direttamente, e cercarlo dappertutto eccetto che nella politica di professione e nel Parlamento - luoghi da cui non bisogna più accettare Presidenti - difficilmente lo si troverebbe. Pensandoci meglio, no, dico, si possono trovare dei candidati interessanti. L'Italia non è ancora diventata un deserto di uomini e donne rappresentativi, non infettati dalla politica e dai partiti. Fornirò qui un mio elenco personale, messo insieme ascoltando il parere di qualche amico. Un distinguo è necessario. ] Per un certo tipo di Presidenj za, quella attuale, con poteri j spuntati e discussi, non di vero , esecutivo, uomini ne abbiamo e | parecchi di quelli sottoelencati potrebbero essere eletti a occhi chiusi. La carica non è da pensionato, ma non è crudele, non costringe a mettere in gioco ! tutte le energie dell'anima per j un fine deprimente (il salvataggio di una democrazia occidentale che si avvia allo stato colliquativo), non è realmente inquietante. La carica terribile, in cui si gioca e si rischia tutto, la carica più difficile è invece quella di Presidente di uno Stato italiano con poteri autentici e scoperti, alla francese o all'americana. Questo è uno Stato che non verrà fuori da nessuna bicamerale: tuttavia la sua gestazione potrebbe essere cominciata e sicuramente la novità, dopo mezzo secolo di ripetizione e di noia, piacerebbe alla maggior parte della gente, sazia di modelli esauriti e diventati, così perielitanti, pericolosi. Poiché amo sognare, cercando di sgrimaldellaie il Tempo per mezzo del sogno (un colpo talvolta riuscito, negli ultimi quattromila anni)
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