Tg Rai, bufera sui vicedirettori Berlusconi: «tagliano» per escluderci

Il presidente Siciliano: saranno pochissimi e qualificati Il presidente Siciliano: saranno pochissimi e qualificati Tg Rai, bufera sui vicedirettori Berlusconi: «tagliano» per escluderci Polemici anche An e Ccd: «Dovrebbero essere i direttori di testata a fare queste scelte» NOMINE A SAXA RUBRA QROMA UESTA volta niente nomine a grappolo per accontentare questo o quel partito, i vicedirettori saranno pochissimi e qualificati». Il presidente della Rai Enzo Siciliano non fa in tempo a dire la sua sul delicato tema delle prossime nomine dei vice nelle testate Rai (e dei tagli alla pletora dei vice attuali, molti dei quali del Polo), che dal Palazzo l'opposizione gli salta addosso. Silvio Berlusconi, immerso nel seminario di Forza Italia, trova il modo, tra-un discorso e l'altro, di polemizzare con Siciliano su quello che gli pare un mero «espediente» per giustificare un pezzo di quell'«occupazione di potere» che l'Ulivo starebbe mettendo in atto ovunque. «La verità - spiega il leader azzurro - e che ricorrono a scuse e sotterfugi di ogni genere per evitare lo scandalo, perché non si può togliere un direttore moderalo per metterne uno gradito all'Ulivo». A! che Siciliano risponde piccato: «Ai- Il presidente Siciliano la Rai non si fanno sotterfugi. L'onorevole Berlusconi sa bene, perché esperto di televisione, quali siano le reali necessità delle testate giornalistiche e credo che non potrà non concordare con una linea gestionale da lui stesso utilizzata». Ma nella polemica si infilano or- mai anche Ccd e An. «La proposta del presidente della Rai è pura demagogia», è il parere di Marco Pollini, che aggiunge: «Credo che il presidente della Rai farebbe bene ad affidare questo genere di scelte alla valutazione dei direttori». E ai direttori di testata si appella anche Lavori pubblici Di Pietro a Stresa il ncopresidente della Vigilanza Storace, che parla di «operazione propagandistica». «Sarebbe interessante capire perché i direttori tacciono: sono d'accordo con Siciliano o non vogliono scontrarsi con lui?», chiede l'ex «Epurator». Una domanda forse maliziosa-. Da Saxa Rubra e viale Mazzini arrivano infatti voci di maretta. Prima di tutto fra i direttori, costretti a tagliare bruscamente i vice esistenti da tre a cinque (fino a 9 al Gr) a due, con la quasi impossibilità di far quadrare il cerchio di nominare qualcuno di propria fiducia senza falcidiare gli esistenti e rinunciare a un minimo di pluralismo. Emblematico il caso del Tgl, dove il progetto di Rodolfo Brancoli di nominare i cattolici di sinistra Andrea Giubilo e Romano Tamberlich rischia di naufragare, a meno di non disfarsi dei «polisti» Maccari e Magliaro (Di Lorenzo andrebbe in pensione). Per una volta furioso, il compassato Brancoli avrebbe minacciato di dimettersi se i vertici aro Contro la manifesta disfunzione era intervenuta nel 1988 la Corte costituzionale invitando il Governo a rallentare la decretazione d'urgenza: osservava che erano evidenti gli «squilibri istituzionali» e gravi i dubbi sul rispetto dei principi costituzionali. La Corte è tornata sul tema con altre sentenze, l'ultima del marzo scorso. E si appresta a un nuovo pronunciaménto. Un monito è venuto di recente dal Capo dello Stato. Tutti i partiti concordano che la procedura va rivista, ma le idee sono confuse: c'è chi chiede che il decreto non possa essere reiterato, chi propone che non possa essere modificato in aula, chi vorrebbe allungare a tre mesi i due mesi di validità. La divisione dei tre poteri è necessaria per la vita di una democrazia, ma se i tre poteri si inceppano il Paese non può essere governato. non gli concedonq almeno 3-4 vice. Ma, a sentire il tam tam che corre per i corridoi, anche fra i sommi capi non vi sarebbe accordo. Non meno realista che rigoroso, Iseppi sarebbe infatti su questo punto più flessibile del presidente, e più disposto a lasciar correre, evitando polemiche e forse anche cause. Visto che i vice esclusi già minacciano di ricorrere al tribunale, in barba all'accordo sindacale firmato dall'Usigrai ma rinnegato dal Singrai. Intanto, la Rai dell'Ulivo per la prima volta querela il Tg5 e il suo direttore per aver diffuso «notizie infondate e diffamatorie» sul contratto fra la stessa Rai e Efeso-Ferrovie dello Stato: la vicenda di miliardi passati alla tv pubblica per una serie di servizi «preacquistati dalle Fs», sostiene la Rai, che parla di «notizia maliziosamente gonfiata» dal Tg5 e di «versione fuorviante e lesiva». «Una patetica autodifesa dell'azienda», risponde Mentana tranquillo. [m. g. b.] Oscar Luigi Scalfaro zionetezzanozione I tezzc I la no vati /ati | Giovanni Trovati /ati in edicola e in librerìa Universale economica

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