l'ultimo mostro del Belgio

In casa sua 30 mila istantanee, si teme che nasconda altri orrori In casa sua 30 mila istantanee, si teme che nasconda altri orrori Vultimo mostro del Belgio Esumava e fotografava bambine morte lliiil ' 111 llll BRUXELLES DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Il signor Erik M. ha 59 anni, fa l'antiquario e ha un piccolo negozio ad Anversa, nella Kaminenstraat. Ogni giorno apre bottega alle sei di sera, e nessuno l'ha mai visto circolare alla luce del sole. Il signor Erik ha infatti un hobby tutto particolare: adora le bambine, meglio se morte, comunque al di sotto dei 12 anni, e non vorrebbe venissero mai seppellite. La sua passione è tanto forte che regolarmente sguscia nei cimiteri, o negli ospedali, o negli obitori della città, tira fuori i cadaveri delle piccole e li fotografa. Qualche volta se li porta anche a casa ma poi li rimette a posto, o almeno così pare. Pare, perché la polizia, pur conoscendo le sue abitudini da tempo, non si è mai preoccupata di andare a scavare nel suo giardino. Eppure già un anno fa fu lui stesso a dire ai poliziotti: «Dovreste andare a guardare nella mia cantina, è probabile che ci sia qualcosa che vi interessa». Erik è stato arrestato ieri per la prima volta, ma verrà liberato tra poco, perché la necrofilia in Belgio non è reato, e il massimo che un tribunale può affibbiargli è un anno di prigione per violazione di tombe: troppo poco per non concedergli la libertà condizionata. Qualcuno sospetta che non si limiti a fotografare i piccoli cadaveri, ma che li usi anche per pratiche sessuali che è meglio non immaginare. La polizia però nega: Erik è innocuo, e per toglierlo di mezzo pensa di rinchiuderlo in manicomio. Sarà anche vero che non fa male a nessuno, ma prima, soprattutto alla luce delle passate pessime esperienze con il mostro di Marcinelle, non sarebbe meglio andare a scavare nel suo giardino? Erik viene segnalato per la prima volta nel luglio del '95, quando viene ricoverato all'ospedale di Lokeren. Viene a sapere che è morta una bimba di nove anni, e per non starsene con le mani in mano durante la degenza, decide di far visita alla sala mortuaria, spacciandosi per il fotografo di famiglia. Ma i ge¬ nitori della piccola lo scoprono, lui dà loro il suo vero nome e un indirizzo falso. I due denunciano il fatto alla polizia, ma prima che gli agenti lo trovino, Erik scrive alla coppia, chiedendo se non vogliano comprare qualche foto del cadaverino della loro figlia. Una cosina del massimo gusto. I poliziotti lo interrogano, lui li invita a scavare nella sua cantina, ma gli agenti non lo fanno. Qualche mese dopo ad Anversa scompaiono due fratellini: Kim e Ken. Lei verrà trovata sgozzata su un molo, di lui invece non s'è mai più saputo nulla. La polizia si ricorda di Erik e lo va a cercare. Ma dopo una perquisizione sommaria decide che non ha nulla a che vedere col rapimento. Ieri, spinti forse dall'ondata Wmm 111 11 111 III IIJI III llll llnlll w di indignazione per l'inettitudine con cui le autorità hanno trattato i crimini dei pedofili, Erik riceve la terza visita della polizia. In casa gli trovano quasi trentamila foto di bambine, 1630 delle quali già morte, alcune in avanzato stato di decomposizione. Trovano migliaia di libri e giornali porno, scatole e scatole di articoli di giornale, annunci mortuari, documentazione sui delitti contro i bambini, e soprattutto su Kim e Ken. Ma i poliziotti neanche stavolta hanno rivoltato tutto. Si sono limitati a guardare se nelle cinque fosse scavate da Erik in cantina e nel giardino ci fossero dei cadaveri. C'erano solo escrementi. W m Q Q FATTI PER ESSERE ILN.1

Persone citate: Erik M.

Luoghi citati: Anversa, Belgio, Bruxelles