Tra Lebed e Eltsin rissa in ospedale

Il leader inaugura una serie di messaggi radio al Paese: rassegnatevi, non mollo il potere Il leader inaugura una serie di messaggi radio al Paese: rassegnatevi, non mollo il potere Tra Lebed e Eltsin rissa in ospedale Respinte le dimissioni del generale: motivi insufficienti ti» per dimettersi. Sempre secondo l'agenzia ufficiale Eltsin non ha rinunciato a lanciare un'ultima stoccata al subalterno, invitandolo a «lavorare con più insistenza» con il governo. Si applichi di più giovanotto! Ultima mossa pubblica di una giornata effettivamente intensa è stato il suo appello al popolo in occasione del terzo anniversario dei tragici eventi dell'ottobre 1993. Un messaggio conciliante, che riscrive la storia ad usum delphini di quella prova di forza, quando - scrive Eltsin - dopo che si era cominciato a sparare e a morire nelle strade, «divenne chiaro che la Russia aveva vitale bisogno di un consenso sociale». Non era possibile arrivarci prima? Pare che Eltsin non si sia posto il problema. La conseguenza fu secondo lui - che «sia il potere che l'opposizione seppero trarne una lezione». Per quanto conciliante nei toni, sembra improbabile che questi argomenti vengano raccolti come positivi dall'opposizione. Tanto più che dopo il sangue del 1993, c'è stato quello, a fiumi, del 1994-1995-1996, in Cecenia. E ieri sera milioni di telespettatori hanno potuto vedere Jandarbiev, il leader ceceno, sedersi come un vincitore al tavolo negoziale davanti a Cernomyrdin e a un Lebed più imbronciato del solito. E' apparso evidente che il rimbrotto rivoltogli da Eltsin di fronte a tutto il Paese è stato funzionale a intaccare l'autorità dell'astro nascente, presentato come un irrequieto, sempre pronto a litigare con tutti, impaziente, incline a prevaricare. Mentre, al contrario - ha sottolineato Eltsin con voce grave - «si deve vivere in pace e concordia». Come andrà il negoziato con i ceceni non è facile prevedere. Le richieste di Jandarbiev sono radicali e potrebbero mettere Lebed con le spalle al muro. Anche perché il generale-pacifista è circondato da compagni di negoziato che a parole condividono (a mezzabocca) la tregua da lui firmata, ma non aspettano altro che di farlo cadere nel primo tranello che si presenterà sul sentiero ceceno. Giuliette. Chiesa Il 5 e il 6 ottobre, torna l'Operazione Beniamino: dai un contributo per la salvaguardia del patrimonio naturale italiano. riceverai in cambio una pianta di ficus henjamin. ALEKSANDR Abbiamo perso la rapacità di indignarci. Regna l'indifferenza, forse la rassegnazione, anche davanti ad un dato allarmante come questo: 50.000 ettari a* Muwsrr , ^) smo non funziona. (Anche se il Presidente impartisce le sue istruzioni), c'è bisogno di un controllo più stretto nella fase dell'esecuzione. Ho esaminato i fatti: nell'ultimo anno, 447 decreti presidenziali sono rimasti inapplicati». Eltsin ora ha bisogno di due mesi per prepararsi all'intervento. Poi dovrà ristabilirsi. Per almeno tre mesi non potrà esercitare pienamente le sue funzioni. Da quel che sappiamo, si limiterà a firmare il decreto di trasmissione dei poteri per il tempo dell'operazione. Se nessuno regge il Paese per tre mesi, la sicurezza nazionale non è minacciata? «Sì. Non condivido il paragone con la Francia ai tempi della malattia di Mitterrand. Il Presidente francese firmò un decreto di trasmissione dei poteri prima dell'anestesia, e ne firmò un altro per riprenderseli quando si risvegliò. Un presidente deve avere la forza di leggere documenti, prendere decisioni, incontrare consiglieri e assistenti. Costituisce un precedente pericoloso il fatto che una nazione sia governata in nome del presidente. Questo non mi piace. Preferirei avere a che fare con un capo, anche provvisorio. E il capo dovrebbe sapere di essere responsabile per tutto quel che di buono o di cattivo avviene nel Paese. Bisognerebbe fare così: se il presidente è malato, trasmette i suoi poteri a qualcun altro. Se è fuori gioco, avrà il tempo di badare alla sua salute in un'atmosfera serena, fino a quando non si sarà ripreso. Perché non firma un decreto che stabilisce: "Da questa data precisa, riassumerò i miei doveri?". Invece avremo questa situazione incomprensibile, dove il Presidente c'è e non c'è». La Duma a maggioranza comunista trarrà certo vantaggio da ciò, e chiederà le dimissioni di Eltsin e nuove elezioni. Lei quale posizione prenderà? ~ «Il popolo ha eletto Boris Eltsin presidente. Gli ha dato fiducia. Ora che siamo in questa situazione, sta al Presidente decidere come agire». La stretta di mano tra il leader guerrigliero ceceno Yandarbiev e il premier russo Cernomyrdin che ieri hanno firmato un accordo sulla pace mediata dal generale Lebed

Luoghi citati: Cecenia, Francia, Russia