De Chiara «Per l'inquirente è il grande vecchio» di Claudio Laugeri

De Chiara De Chiara Per l'inquirente è il grande vecchio AOSTA. Amico degli amici, in ottimi rapporti con tutti quelli che contano, ben introdotto alla Casa Bianca e negli ambienti della politica, consulente di molte aziende pubbliche e private italiane, dalla Stet, all'Aermacchi, alla Efim, alle Ferrovie di Necci: Enzo De Chiara, 61 anni, passaporti italiano e Usa, è tutto questo. E forse qualcosa in più. Almeno secondo il sostituto procuratore di Aosta David Monti, che lo ha messo sott'inchiesta per l'ipotesi di una nuova P2. Per gli inquirenti, sarebbe proprio lui il personaggio più importante nella «rete» di contatti scoperti in otto mesi di intercettazioni e appostamenti. L'italoamericano è l'ex titolare del ristorante «Romeo and Julict» in K Street, a Washington. E' amico di Bill Clinton ed è stato consigliere per gli Affari Esteri repubblicano. Nel suo curriculum scrive di essere stato ufficiale di marina e di «rispondere» delle sue azioni «soltanto al Consiglio nazionale per la sicurezza degli Usa». Secondo alcuni, è un modo burocratico per dire che là parte dei servizi segreti d'Oltreoceano. L'amicizia di vecchia data con il numero 2 della Guardia di Finanza (generale Michele Mola) ha fatto finire entrambi nei guai giudiziari: De Chiara è indagato per aver avvertito un altro amico di non parlare sul cellulare, intercettato dalla GdF; l'alto ufficiale è sott'inchiesta per aver fatto quella soffiata (lui, però, ha sempre negato). Il beneficiario di questo favore: l'ex faccendiere leghista Gianmario Ferramonti, poi finito in carcere per l'inchiesta aostana sulle truffe miliardarie di «Phoney Money». Ferramonti e De Chiara avevano presenziato a molte cene tra futuri ministri del governo Berlusconi. Due in particolare sarebbero servite a propiziare la nomina di Roberto Maroni al Viminale. L'italoamericano teneva sempre sotto controllo l'evolversi delle vicende romane. Tanto che una notte di un paio d'anni fa ricevette un fax dall'amico Ferramonti. L'argomento: una riunione del Consiglio dei ministri che esaminava la possibilità di nominare un professore universitario al coordinamento dei servizi segreti. Il candidato era Pino Arlacchi, già vice-presidente della Commissione d'inchiesta sulla mafia. ((Amico di Violante, un pericolo per noi» lo definiva Ferramonti. «Noi chi?» si è chiesto il sostituto Monti. De Chiara Claudio Laugeri

Luoghi citati: Aosta, Usa, Washington