Bond, il Fracchia degli 007

Bond, il Fracchia degli 007 Bond, il Fracchia degli 007 Isuoi superiori a Mosca erano disperati: non sapeva neppure fare fotografie Lo ha rivelato un documento segreto reso noto dal governo britannico BLACKPOOL DAL NOSTRO INVIATO Esisteva davvero un agente segreto chiamato Bond. Ma era russo - Vladimir Bond - e soprattutto, a differenza di 007, un inetto. A più riprese il Kgb dovette richiamarlo, fargli ripetere semplici perlustrazioni perché il risultato del primo tentativo era stato insufficiente se non disastroso. Bond, insomma, era una frana. Un documento segreto reso noto dal governo britannico una delle 2200 intercettazioni delle comunicazioni sovietiche che per la prima volta dopo cinquant'anni vedono la luce del sole - rivela che nel 1941 Mosca si lamentava, con il «rezident» di Londra, di quello sciocco incompetente. Non era neppure in grado, a quanto pare, di mettere a fuoco l'obiettivo di una macchina fotografica, altro che maneggiare una Walther PPK o preparare un Martini come il suo quasi-omonimo. «Con l'ultimo plico - riferisce il documento - abbiamo ricevuto il materiale di Bond, una pellicola sulle stazioni d'ascolto radio e un memorandum in codice sulle comunicazioni. H manuale sulle stazioni non era completamente nel marzo 1950 fu condannato a 14 anni per spionaggio (ma nel 1959, scarcerato, riparò in Germania Est). Ci sono «Stanley» (Kim Philby), «Hicks» (Guy Burgess) e «Homer» (Donald Maclean), le tre spie che con Anthony Blunt facevano parte del celebre «gruppo di Cambridge». Ed ecco, dopo le rivelazioni americane del dicembre scorso, la conferma che un'altra spia «Mlad» - era in realtà Theodore Hall, uno scienziato americano che sotto la guida di Oppenheimer lavorò al progetto Manhattan e che tuttora vive a Cambridge. Hall, che oggi ha 70 anni ed è in fin di vita (cancro terminale e morbo di Parkinson), non fu mai mcriminato perché un processo avrebbe rivelato in che modo i servizi britannici captavano e decifravano i messaggi di Mosca. Quando le sue colpe vennero alla luce, gli americani lo spedirono a Londra. E in Inghilterra «Mlad» avrebbe vissuto un'esistenza normalissima: scienziato brillante, è stato uno dei pionieri della microanalisi radiologica biologica. Con Fuchs, rivelano i documenti, fu per l'IIrss più importante che i coniugi Rosenberg finiti invece sulla sedia elettrica. Sean Connery è il più celebre interprete cinematografico della spia di Fleming L'omonimo russo di «007» si chiamava Vladimir Bond fotografato. Il codice era sfocato. Incaricate Bond di fornire un nuovo completo film di entrambi». Sembra improbabile che Ian Fleming, sebbene a quei tempi nei servizi segreti della Marina, abbia visto il documento. In ogni caso il suo Bond è troppo diverso. A parte questa curiosità, molte altre «chicche» sono emerse dagli archivi segreti del «Gchq», il centro d'ascolto dei servizi inglesi, che nel quadro dell'«operazione Venona» riuscì con gli americani a decifrare i codici sovietici. Ecco riemergere «Charles», nome in codice di Klaus Fuchs, lo scienziato tedesco esule dei nazisti che partecipò al progetto nucleare americano Manhattan e che [f. gal.] Frédéric Bobin Brano Philip Copyright «Le Monde» e per l'Italia «La Stampa»