«Tangentopoli non è finita»

Il pm: corruzione non imbattibile, bisogna prevenirla Il pm: corruzione non imbattibile, bisogna prevenirla «Tangentopoli non è finita» Greco: l'inchiesta spezzina ce l'aspettavamo MADRID. «La nostra posizione, rispetto alle accuse dell'avvocato Pecorella, è quella di denunciarlo». E' un Francesco Greco sicuro, deciso, il pm che incontriamo a Madrid al convegno a porte chiuse «Nuove forme del delitto economico» promosso dalla «Fiscalia General del Estado» (Fge), la nostra Procura generale della Repubblica. Per 78 minuti, davanti ad una cinquantina di magistrati che lo ascoltano con la bocca aperta come fosse un marziano (nel Regno, il terremoto della Tangentopoli socialista - 15 processi ancora da concludere - non conosce la carcerazione preventiva), Greco ha spiegato storia e metodi di indagine usati da Mani pulite. Dal numero degli inquisiti, 3200, ai sofisticati sistemi per scoprire i tangentisti nei paradisi fiscali. Dall'uso dell'informatica alle consulenze tecniche esterne che si giovano di banche dati inglesi. La 2a Repubblica è appena nata e proprio quando si parlava di una soluzione politica per superare Tangentopoli, spunta il ((caso Necci». La corruzione è quindi imbattibile? «Ci tengo a dire che noi abbiamo sempre detto che i problemi emersi non erano risolti. Ci hanno accusato che lo dicevamo per mantenere il potere acquisito. Ma noi eravamo perfettamente consapevoli della realtà emersa DB PIETRO CONCUSSO

Persone citate: Francesco Greco, Greco, Necci, Pecorella

Luoghi citati: Madrid