Universitari imparate l'italiano

Il preside di Ca' Foscari: non sanno scrivere. E li rimanda a scuola Il preside di Ca' Foscari: non sanno scrivere. E li rimanda a scuola Universitari, imparate l'italiano Specchio: Bova l'ultimo Valentino AIUTO: gli universitari non sanno scrivere. Ad accorgersene, questa volta, è il preside dell'autorevole Università veneziana di «Ca' Foscari», Paolo Costa, che ha deciso di fondare con il linguista Francesco Bruni il Sis (servizio italiano scritto). E' un grido d'allarme che di tanto in tanto, inutilmente, ritorna. L'aveva lanciato Umberto Eco, ai tempi del suo manuale su come fare una tesi di laurea. L'ha più volte ripetuto Tullio De Mauro. Insomma l'Sos non è nuovo. Ma è nuovo il Sis, che sarà fatto di corsi specializzati nei diversi generi della scrittura. Speriamo serva. Ma il problema ha inizio prima. Si scrive nelle elementari, si scrive alle medie e più si va avanti 610 0 3> 771122"176003 1 e si scrive sempre meno. L'Università, 4 anni, si può attraversarla senza toccar penna e foglio. E quando è l'ora di mettere in cantiere una tesi di cento pagine e rotti, lo studente non sa più da che parte cominciare. Non aiuta certo a scrivere lo sbilanciamento che i nostri tempi han portato suU'immagine, non aiuta a scrivere l'uso smodato che si fa della tivù e del suo parlato. Non aiuta certo a scrivere l'uso dei nuovi e veloci «macchinari» che abbiamo a disposizione: computer e fax, macchinari che invi- CON LA STAMPA tano alla velocità e alla stringatezza. Non ci aiuta neanche la nuova letteratura, fatta di frasi brevi, senza subordinate. Parliamo a strappi, mimiamo verbalmente il traffico e la fretta: con una parola vorremmo dire una frase. Siamo diventati afasici e speriamo sempre che il nostro prossimo sia telepatico. Alle parole sostituiamo gesti, occhiate, borborigmi. Le tante scuole di scrittura, nate in questi anni, quando sono serie puntano a insegnare a scrivere. A scrivere prima una lettera, un telegramma, un annuncio mortuario, una partecipazione di nozze. Prima che un racconto o un romanzo. Scuole che sentono, appunto, la mancanza della Scuola, quella che attraverso i suoi insegnanti dovrebbe insegnare a scrivere. E che scarsamente lo fa. Chi ha dimestichezza con le dispense universitarie conosce la scrittura «accademica», una scrittura che sovente non va da nessuna parte. Sabato, con «La Stampa» i lettori troveranno il nuovo numero di «Specchio». In copertina, l'attore Raoul Bova, 25 anni, il nuovo Valentino. Secondo alcuni sondaggi, è il fidanzato ideale, fa sognare mamme e ragazzine. Il suo ultimo film «La Lupa» è tratto dall'omonimo racconto di Verga. «Specchio» accompagna i lettori alla scoperta di quella Sicilia in cui visse l'autore dei «Malavoglia: di «Mastro Don Gesualdo» a» e lo». ia: do» a» e I lo». | ql'autdi «M Nico Orango

Persone citate: Foscari, Francesco Bruni, Nico Orango, Paolo Costa, Raoul Bova, Tullio De Mauro, Umberto Eco, Verga

Luoghi citati: Bova, Sicilia