Pietroburgo, chiuso per miseria
Pietroburgo, chiuso per miseria Pietroburgo, chiuso per miseria All'Ermitage una mostra a lume di candela dinskij, perché le masse non ne fossero corrotte. Ma gli stipendi, pur magri, correvano senza incertezze benché a scapito di palazzi storici che venivano lasciati andare in malora. Il direttore del Museo Russo, Vladimir Gusev, denuncia: le istituzioni cittadine, tutte di importanza internazionale, hanno hanno finora avuto assicurazioni solo per il 35 per cento dei mezzi di cui hanno bisogno per la normale gestione. Non hanno fondi per il personale e per tutti i costi fìssi di musei depositari di capolavori o di teatri di grande tradizione come il Marijnskij. Gusev è intenzionato ad appendere il cartello di chiusura; U di¬ Con la tragedia greca, è andato così in scena il dramma delle riforme. All'inizio di luglio San Pietroburgo ha votato compatta contro il ritorno del comunismo, con l'ottanta per cento dei voti a favore della rielezione di Eltsin. Ma con un ritrovato spirito europeo e imprenditoriale che ne fa una città vitale, la metropoli del Baltico sta pagando anche il prezzo della fine dello Stato padre-padrone. Il sistema sovietico imbavagliava arte e cultura, ma le ripagava con generose sovvenzioni. Faceva tenere sottochiave nelle cantine dell'Ermitage capolavori della pericolosa arte moderna, decine di Picasso, Matisse, Kan- L'Ermitage di Pietroburgo
Persone citate: Eltsin, Gusev, Matisse, Picasso, Vladimir Gusev
Luoghi citati: Pietroburgo, San Pietroburgo
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