Le meraviglie di unicorni e sirene

La collezione Istante di Versace punta invece sulle lolite sexy La collezione Istante di Versace punta invece sulle lolite sexy Mostra a Milano Le meraviglie di unicorni e sirene MILANO. Pensate al meteorite che era appeso nella chiesa di Ensisheim in Alsazia o alla costola della balena di Giona nella chiesa di Halberstadt o agli artigli del mitico grifone che appaiono in altre chiese dell'Europa del Nord. E ora pensate alla «Wunderkammer» di Rodolfo II a Praga e allo scheletro di sirena esposto a metà Ottocento dal grande Barnum nel suo «museo del meraviglioso» a New York. C'è un po' di tutto questo nella mostra che si è aperta lunedì nella galleria di Carlo Orsi (in via Bagutta 14, a Milano, fino al 18 ottobre), dedicata al «Cabinet del collezionista», e realizzata in collaborazione con «Carnet». Ci sono i corni di unicorno, che sono poi denti di narvalo, un cetaceo dell'Artico. Ci sono un armadillo e un coccodrillo imbalsamati, indispensabili alle collezioni naturalistiche del Settecento, perché sembravano animali preistorici. E c'è persino il basilisco, lo «scheletro di sirena» di Barnum, che era poi una figura inventata già nel '500, con la testa di razza e il corpo di pezzi di animali diversi. Ma questo Barnum non lo diceva. «Ho cercato di ricreare lo studiolo del collezionista illuminista spiega Carlo Orsi - che raccoglieva gli oggetti più svariati con quel gusto per le cose rare e eccentriche che ispirava la "Wunderkammer" di Rodolfo II a Praga». E quindi coppe cinquecentesche di cristallo di rocca, che vengono proprio da Praga, montate in oro, un crocifisso da camera in pietre dure, una testa in stucco Gandhara, una collana d'oro dell'Asia Minore del II secolo, una «vanitas» seicentesca con due scheletri d'ebano integamato che incorniciano uno specchio, un frammento misterioso di statua egizia, due teche napoletane sull'anima dannata: una col diavolo che si affaccia dall'inferno e l'altra con uno scheletro avvolto in un sudario. A questo catalogo capriccioso che mette gli oggetti più curiosi riportati in Occidente dai crociati accanto ai busti romani e i dipinti (il più bello è il ritratto di Filippo Peroaldo, umanista bolognese, grande traduttore dei classici latini, del pittore leonardesco Ambrogio De Predisi, non potevano mancare le anamorfosi: quelle immagini deformate e irriconoscibili che si ricompongono riflesse su un cilindro a specchio. Due di queste, di Henry Kettle, portano la data del 1770. Chissà quanto tempo le separa da quei piccoli vasi cinesi bianchi e blu che in galleria si affacciano dai ripiani di un trumeau. Sono poco appariscenti accanto a tante «meraviglie», ma la storia del loro ritrovamento in fondo al mare, sul Wan Tong Cargo, è affascinante. Carlo Orsi Livia Manera Le soluzioni dei giochi sono rinviate per mancanza di spazio Curo di Marcello LoHred! min max min max 12 23 Bari B 21 10 25 Napoli 13 24 10 24 Potenza 10 18 11 26 S.M.Leuca 15 20 12 22 R. Calabria 15 23 8 23 Palermo 15 25 6 20 Catania 13 24 11 22 Messina 1b 22 12 22 Alghero 11 29 11 21 Cagliari 17 24

Persone citate: Ambrogio De Predisi, Carlo Orsi, Filippo Peroaldo, Giona, Henry Kettle, Livia Manera, Tong, Versace