Ucciso dopo un controllo, è giallo

Ucciso dopo mi controllo, è giallo Ucciso dopo mi controllo, è giallo Dubbi sulla difesa del maresciallo: voleva investirmi S. BENEDETTO DEL TRONTO. Un carabiniere che lunedì sera stava rincasando con tre colleglli, in borghese e al di fuori dell'orario di servizio, ha ucciso con un colpo di pistola un uomo che - sembra - stava l'uggendo in auto dopo l'alt dei militari. L'intenzione era quella di chiedergli i documenti ma Sante Peroni, fisioterapista di 32 anni, incensurato, di Stella di Monzanpolo (Ascoli Piceno), sarebbe scappato sulla sua Uno. Non era armato. Dopo un inseguimento è stato raggiunto da un colpo partito dall'arma del maresciallo Cario Arancio, 29 anni, siciliano. Questi sostiene che Peroni ha rischiato di investirlo e che il proiettile sarebbe partito accidentalmente. Ma il magistrato Ettore Picardi non è convinto della versione e ha indagato a piede libero Arancio per omicidio volontario, ritenendo che abbia sparato di sua iniziativa. In serata è giunta la versione ufficiale dell'Arma. I quattro carabinieri del comando provinciale di Sante Peroni, la vittima, aveva 32 anni e faceva il fisioterapista Ancona - riferisce una nota stampa - si trovavano a San Benedetto del Tronto per una cena presso un locale. Erano tutti in abito civile, con auto privata e fuori servizio. Verso le 23,15 - prosegue la nota -, avendo notato presso il casello di San Benedetto del Tronto un'auto con a bordo un giovane che destava sospetti, decidevano di identificarlo e mostravano i tesserini di riconoscimento, invitandolo a scendere dalla macchina. Questi, invece, si dava alla fuga in direzione di Pescara. > L'inseguimento - secondo l'Arma - è durato per alcuni chilometri fino a Villarosa di Martinsicuro, in provincia di Teramo, dove il giovane, dopo aver effettuato un testacoda, ha ripreso la corsa in direzione di Porto d'Ascoli. E qui, in località Marconi, veniva nuovamente bloccato. Due carabinieri, scesi dalla macchina, si avvicinavano qualificandosi e invitando il giovane a identificarsi. Il Peroni, invece, ripartendo improvvisamente avrebbe tentato di travolgere Arancio che solo «con un balzo repentino» sarebbe riuscito a evitare l'investimento. Ma «accidentalmente ha lasciato partire un colpo dalla pistola d'ordinanza» che ha raggiunto il giovane al fianco sinistro. I parenti non credono all'ipotesi dell'inseguimento perché, dicono, Sante non era il tipo da fuggire per un controllo di documenti. Gli amici appaiono costernati: fino alle 22,30 hanno visto Peroni giocare a carte in un bar, senza manifestare alcuna preoccupazione. Jj. p.)

Persone citate: Arancio, Ettore Picardi, Marconi

Luoghi citati: Ancona, Ascoli Piceno, Martinsicuro, Pescara, San Benedetto Del Tronto, Teramo, Villarosa