I COLLOQUI DEL FACCENDIERE

I COLLOQUI DEL I COLLOQUI DEL FACCENDIERE Lg ROMA T INCHIESTA di Mani pulite sull'Eni, col «salvataggio» di Lorenzo Necci; i finanziamenti ai partiti che forse continuavano ancora; i tentativi di inserirsi nelle trattative per la formazione di quel governo di Antonio Maccanico che non nacque mai. Nel suo studio «microfonato» dalla Guardia di Finanza, Pacini Battaglia ha raccontato sulla lobby molte più cose di quelle finite negli ordini di arresto di metà settembre. Nelle sue richieste al gip, il pubblico ministero di La Spezia Cardino ha trascritto altre intercettazioni per descrivere le trame del «sodalizio criminoso». Il caso Eni Il 10 gennaio '96, a proposito dei rischi corsi da Lorenzo Necci nell'inchiesta Enimont dopo la deposizione di Sergio Cragnotti, «Chicchi» racconta al suo amico Vincenzo Greco: «Il discorso dell'archiviazione di Lorenzo l'ho fatto fare io, non l'ha mica fatto fare nessuno... l'ho fatto con lui che si dette da fà come un matto perché... non... stessi zitto sul discorso Cragnotti... perché io in quel momento ero molto incazzato... perché Cragnotti me l'aveva buttato nel culo perché io... rischiai la galera per colpa di Cragnotti quando non ce n'era nessun bisogno... perché io... (...) feci un interrogatorio a...». Sempre a proposito dell'Eni, il 9 gennaio Pacini Battaglia spiega a Emo Danesi che gli parlava di Lamberto Dini: «Perché Lamberto vuole levare Bernabè... ti ho spiegato l'altra sera ti dissi in macchina... (...) guarda che ricurarmi Ciò perchè... perché Lamberto ha detto al mio amico Monsignore... gli ha detto... dica al suo amico, che sarei io, che può essere contento perché io mantengo l'impegno che presi a suo tempo con Berlusconi, non con me, con Silvio, perché Silvio gli hanno levato tutta la pubblicità dell'Eni... cinquecento miliardi hanno levato a Silvio, poi gliel'hanno ridata un mese fa, ma per un anno...». Danesi: «'un l'ha avuta...». Pacini Battaglia: «Silvio disse a Dini... l'unica cosa che mi devi fà, mi devi cambiare i vertici dell'Eni... Dini ha fatto sapere al mio Monsignore che lui è in procinto di cambiare i vertici dell'Eni, tant'è vero che Renzo (Necci, ndr) credendo che noi non si sapesse, ma noi sapevamo molto di più, Draghi a lui gli ha detto... io te ti riconfermo, ed è andato da Dini dicendo: riconfermiamo subito anche l'Eni sennò 'un si riconferma le ferrovie! Dini gli ha detto vai in culo te, le ferrovie le riconfermo e l'Eni non lo riconfermo... (...) Non sappiamo qual è il candidato di Dini, ma io sono ancora convinto che se il tuo Ciò è uno di quelli... essendo uno all'origine del pds essendo anche amico di Prodi di cui non c'è buon sangue Prodi-Bernabè... ed essendo amico di Dini perché indubbiamente fa parte del... può darsi che Ciò... sia l'uomo che Dini ha pensato di mettere all'Eni... a me chi ci mettono all'Eni mi stanno bene tutti purché mi levino quei due o tre che mi hanno rotto i coglioni... cioè che mi hanno rotto... che hanno fatto... (...) di casino vero... ora l'artefice sono Bernabè e Stella, a me se Stella me l'ammazzano... fatto! Manda avanti tutto quel che vuoi perché sono pronto...».

Luoghi citati: La Spezia, Lorenzo, Roma