la querelle sulla lira sale in auto

la querelle sulla lira sale in auto la querelle sulla lira sale in auto Calvet: è sottovalutata. Cantarella: conta la qualità L'INDUSTRIA EI CAMBI PARIGI DAL NOSTRO INVIATO progressivo allargamento della forbice con l'Europa. Siamo l'unico Paese ad aver chiuso i primi otto mesi in negativo sullo stesso periodo dello scorso anno». Testore, amministratore delegato di Fiat Auto, precisa: «La lira, comunque, ha un valore più eie- vato di quello che dovrebbe. La nostra moneta dovrebbe avere un rapporto con il marco di 1050 lire. Ad ogni modo spero che il nostro Paese entri subito in Europa, nel gruppo di élite. Così avremo la stabilità monetaria e ne beneficeremo. Certo, oggi il settore dell'auto vive una situazione pesante, ma ci dobbiamo vivere e ci vivremo». E' chiaro che la querelle lirafranco è legata, anche nel mondo automobilistico, ai successi ottenuti dal made in Italy in Francia. Ma il fattore cambio non è certo stato quello determinante. Basti pensare che la lira si è rivalutata in un anno del 9 per cento rendendo meno competitivo il nostro export. Alla base dei successi Fiat in Francia stanno le politiche commerciali, l'ottima accoglienza avuta da Bravo e Brava, l'incremento nelle vendite dei veicoli commerciali e il favore decretato dai consumatori alla Panda e alla Cinquecento sullo slancio degli incentivi Juppé. delle vetture più vecchie, con risvolti favorevoli per l'ambiente». Cantarella appare preoccupato per l'andamento delle vendite in Italia. «Questo settembre - dice - è stato peggiore di quello '95, che già aveva chiuso su bassi livelli. Ma ciò che più impensierisce è il centivi prò auto varati dal governo Juppé, si lamenta. «Abbiamo fatto uno studio accurato che parte dall'ultima svalutazione: la lira dovrebbe posizionarsi, rispetto al marco, intorno a quota 910». A Calvet replicano Paolo Cantarella e Roberto Testore. L'amministratore delegato della Fiat dà un giudizio netto: «Queste sui cambi sono diatribe inutili. Si rischia di uscire dalla realtà dei fatti. Il successo commerciale delle aziende è legato alla competitività. Occorre fare prodotti validi, puntare sull'innovazione. Noi ci stiamo impegnando a fondo, e da tempo. I risultati li vedete qui, a partire dalla nuova Multipla». Sulla finanziaria, dopo aver dato per scontato che per entrare in Europa occorrono sacrifici, Cantarella afferma: «La manovra del governo, che prevede un ulteriore incremento delle tasse, agirà negativamente sui consumi. Per quanto riguarda l'auto in particolare, occorrono leve per il rilancio. Ci sono esempi positivi in Spagna e Francia, legati alla sostituzione Ai signori dell'auto l'ingresso dell'Italia nell'Europa di Maastricht piace. Ad esempio, Helmut Werner (Mercedes) dice dal Salone di Parigi: «Abbiamo ricevuto ottime notizie da Roma. Bisogna credere nella moneta unica: è una necessità, non una opzione». E Jacques Calvet (gruppo Psa): «Lo trovo indispensabile, come cittadino e come costruttore, perché così tutti potremo svolgere la medesima politica economica e commerciale». Tutto bene, allora? No, perché c'è qualche distinguo, legato al valore della lira. Se ai tedeschi un cambio con il marco oscillante intorno alle 1050 può anche andar bene, ai francesi il rapporto della nostra moneta con il franco proprio non piace. Chirac insegna. E la querelle lira-franco si riapre. Proprio Calvet, in un mercato francese che ha visto crescere le case estere e in particolare la Fiat e che è scosso da una guerra dei prezzi dopo la chiusura degli in¬ ,.: nedì aRiporti vinc