«la mia guerra con Israele»

«la mia guerra con Israele» «la mia guerra con Israele» «Loro sparavano, dovevamo guardare?» ne d'ingresso i poliziotti hanno potuto piazzare solo una grande fotocopia. E' l'ingrandimento di una fototessera: il viso di Ahmad Jahlal, il primo dei tre poliziotti uccisi giovedì. «Era in abito civile e disarmato. Gli altri due invece stavano sparando». Contro gli israeliani, naturalmente: colonnello, ci spieghi perché. «Già al mercoledì, dopo l'apertura di quel maledetto tunnel, qui a Ramallah con lo sciopero generale c'era stata una dimostrazione che è sfuggita al nostro controllo. La gente si era diretta verso il check-point israeliano, fino agli sbarramenti. C'erano solo otto o nove dei nostri agenti, la gente lanciava pietre, gli israeliani gas lacrimogeni. Poi hanno cominciato a sparare le famose pallottole di gomma, infine quelle vere. Bilancio: 5 morti e quasi 200 feriti». E quel giorno non avete sparato? «Posso escluderlo con certez¬ za: ero lì. E vi sono tornato anche al giovedì mattina, quando altri palestinesi sono andati verso gli israeliani lanciando pietre e inalberando i ritratti degli uccisi. Quel giorno, i soldati di Gerusalemme hanno cominciato a sparare quasi subito. Prima in aria, poi abbassando il tiro. All'inizio i nostri uomini non hanno reagito, poi hanno visto cos'è accaduto ad Ahmad Jahlal». Il poliziotto Jahlal - raccontano i colleghi - non era in servizio, ma si trovava fra i dimostranti, non si capisce se per passione politica o per dare una mano nel riportare la calma. Stava correndo all!indietro, un colpo israeliano l'ha raggiunto alle spalle. Un attimo dopo, uno dei suoi colleghi si è steso per terra ed ha cominciato a rispondere al fuoco. Soltanto uno? «Uno, all'inizio. Io gli gridavo di smettere, ma un momento dopo altri hanno seguito il suo esemp... insomma, l'hanno seguito». Quanti? «In tutto, credo una ventina di poliziotti, che abbiamo identificato solo in piccola parte. C'erano anche soldati della nostra Armata, ed anche fra i civili qualcuno ha tirato fuori i fucili. Gli israeliani stavano avanzando nel nostro territorio, falcidiavano la gente, io continuavo a gridare di smetterla ma nessuno mi dava retta». Lo giudica comprensibile? «Sbagliato, ma forse naturale: lei cosa avrebbe fatto se avesse visto un altro esercito sparare sulla sua gente? Solo quel giorno, a Ramallah ci sono stati 14 morti e quasi 300 feriti, di cui una quarantina molto gravi». Degli uomini che non hanno obbedito all'ordine, due adesso sono in carcere, proprio dietro questa caserma. Cosa rischiano, colonnello?

Persone citate: Ahmad Jahlal

Luoghi citati: Gerusalemme, Israele