«Insabbiata l'inchiesta Tav»

« « Insabbiata l'inchiesta Tav» Imposimato: accadde all'Antimafia Ma Bargone replica: è tutto falso L'ex amministratore delegato delle Ferrovie Lorenzo Necci A destra: Antonio Sernia ex membro della giunta Eni ROMA. La commissione parlamentare Antimafia insabbiò l'inchiesta sulle «infiltrazioni camorristiche» negli appalti affidati per l'Alta velocità? L'accusa viene dall'ex presidente della commissione Tiziana Parenti; il sospetto è dell'ex senatore pidiessino Ferdinando Imposimato, che in un'intervista al Tg5 denuncia la contrarietà alla sua proposta di relazione del capogruppo del pds Antonio Bargone (oggi sottosegretario ai Lavori Pubblici), e la «tiepidezza» dell'attuale presidente della Camera Luciano Violante. E' la nuova polemica nata dai rivoli dell'inchiesta di La Spezia, che proprio negli appalti dell'Alta velocità ha affondato uno dei suoi bisturi: secondo Imposimato, tra le persone a cui l'Antimafia doveva chiedere (ma non chiese) spiegazioni c'era l'ex presidente dell'Iri, e oggi presidente del Consiglio, Romano Prodi. Il sottosegretario Bargone replica dicendo che «è tutto falso», e che se l'Antimafia non concluse i suoi lavori sulla Campania e l'Alta velocità, fu anche per «la nota incapacità del presidente Parenti di chiudere qualsiasi indagine». Nella sua intervista televisiva l'ex parlamentare (non ricandidato) ed ex magistrato Imposimato ricorda che le indagini condotte dal dirigente del Servizio centrale operativo della polizia, Alessandro Pansa, avevano confermato i sospetti di «infiltrazioni della criminalità organizzata nel lavori dell'Alta velocità, ma anche di scelte poco corrette di società concessionarie nell'esecuzione dei lavori». Quelle società, nella ricostruzione che fa Imposimato, erano già state inquisite per i lavori sull'autostrada Roma-Napoli, e quindi «sembrava strano che società che avevano già presentato degli aspetti inquietanti venissero scelte per lavori che poi non eseguivano, perché questi venivano subappaltati a imprese della camorra». Di queste scelte fatte nell'ambito del consorzio «Iricav», l'Antima- Ferdinando Imp Ferdinando Impo simato fia avrebbe dovuto chiedere conto ai vertici dell'Iri: «Potevano sapere qualcosa - dice Imposimato - solo ascoltando il presidente dell'Iri,che prima è stato Nobili e poi è stato Prodi». Tutto questo non è avvenuto, e alla domanda sul perché la relazione Imposimato non ebbe seguito, l'ex parlamentare risponde: «Questa seconda relazione è stata accolta con molta diffidenza. Per la verità ci sono stati anche dei commissari che hanno sostenuto la validità di questa proposta, come Arlacchi, ma ce ne sono stati altri che invece, purtroppo, non l'hanno ritenuta valida». Chi? «L'onorevole Bargone non era convinto della serietà della ricostruzione fatta; e lo stesso onorevole Violante mi è apparso estremamente tiepido, poco convinto della validità di questa proposta di relazione». Bargone rettifica e precisa, prendendosela soprattutto con la. Parenti: «Il caso dice sempre al Tg5 - è stato sollevato dal senato* re Imposimato nel corso della relazione sulla Campania; a seguito di quello ci sono state molte audizioni, i più attivi siamo stati noi, come sempre è successo, e io ho chiesto che quella questione (cioè gli appalti per l'Alta velocità, ndr) fosse isolata dalla relazione sulla Campania, per non diluirla. Tutto questo è avvenuto sicuramente su nostro impulso. Poi la relazione sulla Campania e sull'Alta velocità non si è più fatta non solo per lo scioglimento del Parlamento, ma per la nota incapacità del presidente Parenti di chiudere qualsiasi indagine. Tant'è vero che è stata la prima commissione della storia del Parlamento che si è chiusa senza una relazione finale. Quindi sono accuse false e anche abbastanza strumentali, che possono essere smentite dai documenti della stessa commissione antimafia». Prodi, intanto, in serata ha sottolineato che nel periodo in cui lui era alla presidenza, Tiri non ha fatto contratti per l'Alta velocità. simato [r. r.l

Luoghi citati: Campania, La Spezia, Napoli, Roma