Lingotto mercoledì 2 ottobre tre monumenti di Beethoven di Leonardo Osella

UNIONE MUSICALE UNIONE MUSICALE IL VIA CON BRENDEL IL LEONE Lingotto: mercoledì 2 ottobre tre monumenti di Beethoven ELLA stagione scorsa l'Unione Musicale ha compiuto 50 anni: traguardo glorioso di cui non si sarà mai abbastanza grati a Giorgio Balmas, che in quel lontano 1946 diede vita al sodalizio potendo contare solo sulle sue forze e su quelle di pochi, come lui, studenti liceali. Volutamente sull'avvenimento non si è voluto strombazzare, ma con aplomb tutto subalpino si è sottolineato il significativo traguardo dando ampio spazio al «musicista» per eccellenza: Ludwig van Beethoven. Naturalmente ciò non significa che quest'anno, seguendo alla lettera il provocatorio titolo del libro di Gavazzeni, non si esegua più Beethoven. Anzi, a smentire una simile ipotesi ci pensa già addirittura il primo concerto della stagione, con le ultime tre «Sonate» del Maestro di Bonn eseguite dal grande Alfred Brendel. Il pianista austriaco a 65 anni ha da poco terminato di incidere la sua terza integrale delle sonate beethoveniane, rivissuta con la saggezza della completa maturità. Ci vuole un leone per affrontare tre monumenti come queste ultime Sonate di Beethoven e dunque l'appuntamento, mercoledì 2 ottobre alle 21 all'Auditorium del Lingotto, è atteso con ansia dal pubblico. Designate con i numeri di opera 109, 110 e 111, furono create .1 fianco il pianista austriaco Alfred Brendel che inaugura la stagione dell'Unione Musicale Selle foto sotto Andras Se/uff al pianoforte ìiktoria . Multava e. Keith Jarrelt come in un'unica gettata di cemento, mentre intanto il compositore portava avanti due lavori giganteschi: la «Missa Solemnis» la «Nona Sinfonia». L'op. 109, scritta nel 1820, è nella tonalità di mi maggiore ed è dedicata a Maximiliana Brentano, la figlia diciannovenne dell'amico Franz, suo benefattore e sostenitore, e di quella Antonia Birkenstock che si sospetta fosse stata la famosa «Immortale Amata» di Beethoven. In questa Sonata e il primo e il secondo movimento volano via in un lampo, poiché l'attesa dell'ascoltatore va senza eccezioni al conclusivo Tema con variazioni. La «Sonata in mi bemolle maggiore op. 110» non è indirizzata a nessun personaggio, e c'è chi, basandosi sul carattere del lavoro, ha pensato ad una «autodedica». Anche qui un peso particolare è assunto dal movimento conclusivo che, scrive Giovanni Carli Ballola, «si apre con uno di quegli episodi sconvolgenti e ormai sempre più frequenti in cui il genio strumentale beethoveniano, quasi ribelle ai limiti della materia sonora che lo condiziona, sembra interrogare ansiosamente la parola e invocarne l'ausilio chiarificatore». L'op. Ili, in do minore, è articolata in due soli tempi e, con le «Variazioni su un valzer di Diabelli», è considerato il testamento spirituale del compositore. [1. o.] UNA LUNGA PROGRAMMAZIONE NEL NOME DI SCHUBERT Uno sguardo d'insieme alla stagione 1996-97 dell'Unione Musicale mostra che il personaggio di spicco è Franz Schubert. Un omaggio legato anche al fatto che l'anno prossimo ricorre il bicentenario della nascita. Ecco allora l'integrale delle Sonate pianistiche affidata, tra fine stagione e inizio della prossima, a im signor interprete: Andras Schiff. Ed ecco i Quartetti per archi sgranarsi dall' 11 al 19 febbraio, in quattro appuntamenti con il Quartetto Takacs (Edward Dusinberre, Karoly Schranz, Roger Tapping, Andras Fejer). Ma Schubert è anche al centro di una lunga serie di concerti domenicali per i quali si mobilitano validissimi interpreti torinesi. Non va dimenticato infatti che, tra i motivi principali di attività dell'Unione Musicale, c'è l'attenzione verso i ragazzi, sia come pubblico sia come interpreti: si ascolteranno dunque Sara Sternieri, Leonardo Bartelloni, Giacomo Fuga, Sergio Lamberto, Dario Destefano, Marina Bertolo, Gustavo Fioravanti, Antonello Manacorda, Elda Laro; poi ancora Chiara Bertoglio, Francesco Manara, Simonide Braconi, Massimo Polidori, Giuseppe Ettorre, Claudio Voghera, Silvana Dolce, Monica Tasinato, Simone Briatore, Matteo Salizzoni, Nicola Mosca e altri nomi lanciati come Pinuccia Giar- manà, Alessandro Lucchetti, Cristina Frosini, Massimiliano Baggio, Antonio Valentino, Piergiorgio Rosso, Francesca Gosio. Non mancano mai, nella stagione dell'Unione, i grandi complessi sinfonici. Comincerà la Deutsche Kammerakademie Neuss che, con l'Accademia di Fiati di Stoccarda e il ritorno di Radu Lupu, firmerà l'appuntamento (Mozart e Beethoven) del 16 ottobre. Poi arriverà la Berliner Symphoniker diretta da Umberto Benedetti Michelangeli. Via libera anche alle Orchestre Toscana e Internazionale d'Italia dirette da Lù Jia. Di rilevante interesse gli appuntamenti di tipo particolare: Keith Jarrett e le sue improvvisazioni al pianoforte il 28 ottobre, l'Harlem Spiritual Ensemble diretto da Frangois Clemmons nel concerto natalizio del 18 dicembre, il Theatre of Voices di Paul Hiller il 2 aprile. Ma ritorniamo ai grandi nomi. Affezionato a Torino è Bruno Canino, che da solo completerà la serie pluriennale dedicata a Debussy, e poi farà duo in serate che si preannunciano gremitissime con Salvatore Accardo e Uto Ughi. E poi, ancora tra i violinisti, la sempre gradita Viktoria Mullova e Vladimir Spivakov, i pianisti Alfred Brendel e Stanislav Bunin e Mitsuko Uchida, il violoncellista Steven Isserlis. Da sottolineare ancora che per il quinto anno si propongono gli Incontri con la Musica, a cura di Mario Brunello e Andrea Lucchesini, destinati in particolare ai giovani, che prevedono anche la possibilità per il pubblico di assistere gratuitamente a prove aperte. Tra gli autori in cartellone, noti a tutti, spiccano però, per la loro non frequente presenza, quelli di Rota, Morricone, Pàrt, Reich, Czerny, Weill, Eisler e Barber. Leonardo Osella

Luoghi citati: Bonn, Italia, Maximiliana Brentano, Orchestre Toscana, Stoccarda, Torino