STALIN IN MASCHERA CLINTON A VISO NUDO di Sergio Romano

STALIN IN MASCHERA CLINTON A VISO NUDO STALIN IN MASCHERA CLINTON A VISO NUDO Le identità (non più) segrete del romanzo politico ROMANZI e i film politici o ispirati dall'attualità sono un gioco politico-letterario. L'autore non può o non vuole rivelare l'identità dei suoi personaggi. Nei regimi autoritari deve evitare gli strali della censura, nei regimi democratici deve guardarsi le spalle dalle vendette private e dai processi per diffamazione. Ma non può rinunciare a essere capito. Deve nascondere le proprie carte, ma scoprirne qualcuna casualmente nel corso dell'opera. Occorre che il lettore intuisca il nome del protagonista, ma occorre al tempo stesso che l'attribuzione resti incerta e contestabile. Ogni romanzo politico, quindi, è una raffinata acrobazia tra l'oscurità e la chiarezza. Per prudenza e per gioco l'autore rimescola i fatti, manipola le prove e corregge la realtà quanto basta per rivendicare in qualsiasi momento la propria innocenza. Non dice il nome delle persone di cui si è servito per costruire i suoi protagonisti, ma deposita nel libro, di tanto in tanto, un'allusione, una traccia, un riferimento. La sua trama è un ibrido composto da pezzi di realtà e pezzi di fantasia. Federico De Roberto non può rivelare il nome della famiglia catanese (i Paterno Castello) a cui si è ispirato per la grande saga risorgimentale de I Vicere e di Imperio. Ma vuole che nel giovane Consalvo Uzeda di Salvalanza il lettore riconosca Antonino di San Giuliano, ministro degli Esteri con Giolitti e Salandra sino alla vigilia della prima guerra mondiale. Nella prefazione a L'agente segreto, storia di un fallito at¬ tentato terroristico contro l'osservatorio di Greenwich alla fine del secolo scorso, Joseph Conrad ammette che i suoi personaggi - rivoluzionari, spie, ministri, funzionari, diplomatici - sono ispirati da «varie fonti» e aggiunge che il lettore, probabilmente, se ne accorgerà senza troppe difficoltà. Emile Zola usa Paul Cézanne per descrivere il personaggio del pittore suicida in uno dei suoi maggiori romanzi, L'Oeuvre. Boris Pilnjak si serve di un racconto [Storia della luna che non fu spenta) per rievocare l'assassinio sul tavolo operatorio, per ordine di Stalin, di Michail Vasil'evic Frunze, eroe della rivoluzione d'Ottobre. Il personaggio del commissario in Buio a mezzogiorno di Arthur Koestler è composto con materiali tratti dalla vicenda di Nikolaj Ivanovic Bucharin. Dietro Luigi XIV, nella Vita del signor di Molière di Michail Bulgakov, s'intravede Stalin. Il cittadino Kane, nel film di Orson Wells, è certamente William Randolph Hearst, spregiudicato magnate della stampa americana e promotore della campagna nazionalista per la guerra contro la Spagna. La fonte ispiratrice del Comunista di Guido Morselli è probabilmente Togliatti. L'ambiguo, enigmatico e tortuoso democristiano descritto in Todo Modo di Leonardo Sciascia, è indubbiamente Aldo Moro. Altre attribuzioni sono meno sicure. Il tenebroso personaggio di un grande romanzo «poliziesco» di Wilkie Collins (La pietra di luna) potrebbe essere Antonio Panizzi, carbonaro, esule a Bulgakov (come Conrado Sciascia) non voleva né poteva svelare Usuo personaggio; ora un finto /inanimo americano riballa le regole del gioco Londra e direttore della grande biblioteca del British Museum. Il giovane ebreo descritto da George Eliot in Daniel Deronda ricorda per qualche aspetto Benjamin Disraeli, primo ministro inglese nell'anno (1876) in cui il romanzo venne pubblicato. Il giovane conte veneto, cattolico e deputato al Parlamento nazionale in Malombra, è probabilmente una sintesi delle conoscenze cattolico-liberali di Antonio Fogazzaro. In Colori primari, di cui si parla in questa pagina, l'autore ribalta le regole del gioco. I nomi fittizi - Jack e Susan Stanton - sono soltanto un velo sottile dietro il quale il lettore americano riconosce senza difficoltà Bill e Hillary Clinton, impegnati nella lunga maratona elettorale che precede la convenzione democratica del 1991. A differenza di altri romanzi politici, in cui l'attualità fornisce materiali alla fantasia letteraria, questo è un documento trasparente, una sorta di reportage sceneggiato sulla spregiudicatezza, sensualità e volgarità della più impor- A sinistra: Stalin, protagonista mascherato della «Vita del signor di Molière» di Michail Bulgakov. A destra: Clinton protagonista trasparente di «Colori primari» tante coppia d'America. Anziché mostrare soltanto una parte del suo gioco l'autore getta sul tavolo tutte le sue carte. Tutte tranne una. Mentre gli autori di romanzi politici nascondono parzialmente l'identità dei loro personaggi ma rivelano la propria, l'autore di Colori primari rivela interamente i personaggi ma nasconde se stesso e preferisce firmarsi «Anonimo». Il gioco non è durato molto. La caccia al personaggio è diventata rapidamente caccia all'autore. Grazie a una perizia calligrafica su alcune pagine dattiloscritte corrette a mano gli americani hanno scoperto che Anonimo è in realtà Joe Klein, editorialista di Newsweek. Dal gioco, alla fine, tutti escono vincitori: Clinton perché verrà probabilmente rieletto, Hillary perché continuerà a essere la First Lady del suo Paese, Klein perché è autore di un bestseller, i lettori americani perché hanno assistito, con un solo biglietto, a due spettacoli. Sergio Romano

Luoghi citati: America, Greenwich, Londra, Spagna