I medici che la stanno curando alle Molinette: ora per lei arriva il momento più difficile Giovanna una luce dopo il grande buio

I medici che la stanno curando alle Molinette: ora per lei arriva il momento più difficile I medici che la stanno curando alle Molinette: ora per lei arriva il momento più difficile Giovanna, ana luce dopo il grande buio La figlia di Eleonora Lancia comincia a ricordare Metrò e treni fra le richieste a Di Pietro «Comincio a ricordare qualcosa. Nella mia testa affiorano ombre che però si confondono. Non so ancora bene che cosa sia successo l'altra sera». Per Giovanna Boglione, 44 anni, arrestata dopo aver ucciso in un momento di follia la madre, Eleonora Lancia, 70 anni, primogenita del fondatore della grande casa automobilistica, stanno iniziando ore drammatiche. Perché comincia a capire, a ricordare, forse a rendersi conto di quanto è accaduto giovedì notte nella villa della collina. E, dicono i medici, «saranno per lei momenti terribili». Sabato pomeriggio era stata interrogata dai magistrati. «Signora, come sta? Se la sente di parlare?», le avevano chiesto il pubblico ministero, Paola Stupino e il giudice per le indagini preliminari, dottoressa Dolores Grillo. Lei aveva mosso la testa: «Sì, ma voi chi siete, che cosa è accaduto, che cosa volete?». I magistrati: «Parlare di quella sera, dell'altra sera». E Giovanna Boglione ha raccontato. Sì, c'è stata la cena, le torte, le candeline per i compleanni, i nipotini che cantavano e ballavano nella sala. Ma erano, ha detto, ricordi sfumati, senza contorni nitidi. Sì, aveva male di testa, un ronzio. Sì le capita sempre più spesso in questi ultimi tempi. Ne aveva parlato con il medico. Poi ha guardato la tv. Sì, c'era un film. Poi delle voci le hanno riempito la testa, sempre più forte, che la facevano impazzire. Sono state poche le domande dei due magistrati. Era lei che raccontava. Voleva parlare, pareva inseguire un desiderio di ricordare, di riempire dei momenti di vuoto della sua mente. «Ho sentito che correvamo tutti un grave pericolo, che c'era gente che voleva farci del male, fare del male a me, a mia madre, alla mia famiglia». Ha parlato e raccontato. I legali della famiglia, avvocati Giordancngo e Zaccone: «Un racconto sofferto, confuso. Fantasmi, aggressori. Un incubo. Tutti sintomi di un male grave, molto grave, che non si era mai manifestato prima». I magistrati: «Inutile interrogarsi sulle parole della signora Boglione. Raccontano solo di ombre e paure». I medici: «Occorre rispetto per chi è ammalato e la signora è molto ammalata». La donna si è ferita, con lo stesso coltello che ha ucciso la mamma. Un colpo al petto. Ha tentato di uccidersi? Si è ferita durante la lotta con BOLLETTINO METEO Lunedì 30 Settembre PREVISIONI su Piemonte e Vallo d'Aosta, cielo serene o poco nuvoloso. Foschie e possibili banchi di nebbia dopo il Itamonto possono ridurre la visibilità in pianura Temperatura: stazionaria. Venti: deboli variabili. IERI TEMPERATURE IN CITTA' MASSIMA 21,4 9,9 49% MINIMA UMIDITA' (oro 14) PRECIPITAZIONI FIN0ALLE0RE 19 0 mm T0TALE Dl QUEST0 MESE 77,9 mm MEDIA (1913 1994) 67,4 Osservatorio Meteo Piazza d'Armi OGGI IL SOLE: sorge alle ore 7 e 26 minuti, tramonta alle ore 19 e 11 minuti. LA LUNA: si leva alle ore 21 e 23 minuti; cala domani alle ore 12 e 5 minuti (■ Ultimo quarto 4 settembre ore 21 © Luna nuova 13 settembre ore 1 9 Primo quarto 20 settembre ore 13 Luna piena 27 settembre ore 5 si' Oggi si svolgerà l'autopsia. Anche i magistrati vogliono la perizia psichiatrica «Ho vissuto un incubo ma la mamma dov'è?» la cameriera che cercava di fermarla? Ancora i legali della famiglia: «I medici ora ci diranno se la Boglione potrà essere trasferita in carcere, alle Nuove, oppure, come noi riteniamo, dovrà invece essere ricoverata in una clinica specializzata. Nei prossimi giorni sarà sottoposta a una serie di perizie». Decisione scontata quella Notte di paura: nelle battute impegnati anche i cani, il colpo ha fruttato oltre novanta milioni in contanti Da sinistra Eleonora Lancia e la figlia Giovanna Boglione, attualmente in stato di arresto alle Molinette. A destra, la villa dove è avvenuto il delitto La Regione si prepara a ricevere il ministro dei Lavori pubblici, Antonio Di Pietro, che arriverà nella sede della giunta, in piazza Castello, domani alle 11. Un incontro «importante», che servirà a fare il punto su opere attese da anni: dal metrò al proseguimento del passante ferroviario, dalle autostrade per Pinerolo e di collegamento fra Asti, Cuneo e la Francia all'alta velocità, dagli interventi per rendere sicuri i fiumi ed evitare le alluvioni alla riqualificazione di interi quartieri di Torino. A ricevere il ministro ci saranno i presidenti della giunta e del Consiglio regionale, Enzo Ghigo e Rolando Picchioni, il sindaco Valentino Castellani, con un nutrito staff di assessori, il presidente della Provincia Mercedes Bresso. Oggi, intanto, si vedono i capigruppo dell'attuale maggioranza regionale. Un summit che fa seguito alla riunione dei segretari del centro-destra piemontese, iquali, sabato, hanno rilanciato la proposta dei 12 referendum per rendere più autonome le Regioni e valutato i possibili risultati economici della Finanziaria sul Nord-Ovest, definendo la «manovra» del governo «vergognosa e punitiva per l'apparato produttivo». Sempre sul fronte politico, il capogruppo del ppi a Palazzo Lascaris, Paolo Ferraris, dal convegno sull'occupazione di Lurisia, ha annunciato che la linea scelta dal ppi in Regione è quella di rafforzare l'Ulivo. «Abbiamo chiesto la verifica dei rapporti interni al centro-sinistra - precisa Ferraris - non per metterli in crisi, ma per rafforzarli: per prepararci alle amministrative e per il confronto decisivo con l'attuale giunta di centro-destra, presieduta da Enzo Ghigo». A giudizio del capogruppo dei popolari, «il pds deve sapere che o si spacca l'Ulivo e passa il progetto di un centro costruito intorno a Forza Italia, o si spacca il Polo e nasce un centro-sinistra di governo anche in Piemonte, con un centro molto più forte e determinante». Nel quale i popolari pensano di «diventare protagonisti», [g. san.] giro nei reparti, di tutti i pazienti. «Buongiorno signora, come sta?». Lei si è passata una mano sul volto: «Ma perché sono qui? Dov'è la mamma?». Poi ha girato la testa verso la finestra: «Dottore, comincio a ricordare qualcosa...». Per lei stanno per iniziare ore drammatiche. stanzetta delle Molinette, primo piano, reparto di Chirurgia del professor Sergio Olivero. Guardata a vista, giorno e notte, da due agenti di custodia delle Vallette. La camera è l'ultima a destra di un lungo corridoio, si affaccia sul cortile. Camera 10. Letto numero 2. Ieri l'hanno svegliata alle 7,30 i medici. Il professor Olivero e il dottor Cotogni. Solito della perizia psichiatrica, voluta anche dai magistrati dopo il breve interrogatorio di sabato alle Molinette, in quella stanza con le tapparelle abbassate per proteggersi dai raggi di sole autunnale. E oggi, all'Istituto di medicina legale, il professor Roberto Testi cercherà di cogliere dal corpo di Eleonora Lancia frammenti di verità di quella notte. I magi¬ strati hanno posto una serie di domande al perito: come è morta la signora Lancia, un solo colpo al cuore, c'è stata lunga lotta? La perizia darà conferme alle parole di Adelaide Alonne, la domestica che quella notte è corsa in aiuto di Eleonora Lancia, che è riuscita a disarmare la figlia. Lei, Giovanna Boglione, da venerdì è rinchiusa in quella Ezio rVascarino Il ministro dei Lavori pubblici Antonio Di Pietro domani incontrerà gli amministratori della Regione e del Comune. Obiettivo: rilanciare l'occupazione e l'economia ve c'erano i soldi, quindi non certo con te. Famiglia? Non so per le italiane, ma una straniera viene isolata dalla propria famiglia d'origine, in quanto il passaporto per viaggiare all'estero per le separate diventa una cosa proibita, niente più i nonni, la zia, i cugini per i miei figli: quelli paterni sono spariti subito dopo la richiesta della separazione, quelli materni sono proibiti dallo Stato, in quanto se non hai il denaro per il giudice tutelare, non hai più diritto di rivedere i tuoi famigliari! Il marito? Naturalmente può andare dove vuole, non ci sono limitazioni per chi dispone del denaro. «Non solo non c'è tutela per le madri separate, al contrario vedo questa società molto punitiva nei contronti di chi ha avuto il coraggio di ribellarsi ad una convivenza senza più amore e rispetto. Per mantenere i miei figli ho già fatto i lavori più umili, come spazzina, pesanti, come operaia in cantiere, pur avendo studi superiori: a 45 anni è già un miracolo trovare un lavoro precario, altro che lavoro protetto! Questo Paese disprezza le donne ribelli, sarebbe bello unirci, perché siamo sole!». Segue la firma

Luoghi citati: Asti, Cuneo, Francia, Piemonte, Pinerolo, Torino