Al peggio, evidentemente, non c'è mai fine

Alpeggio, evidentemente, non c'è mai fine Alpeggio, evidentemente, non c'è mai fine ta del lavoro dei prigionieri in Germania. [o.d.b.] nuvole, eppure in un rastrellamento siamo stati catturati in 40, compreso il mio amico Massimino. Se lei passasse da Soliera dia uno sguardo sotto il portico del Castello: troverà una targa (Caduti per l'Impero) ma di Massimino non troverà più neanche la tomba dove erano state tumulate le poche ossa che un suo compagno aveva racimolato dentro il forno, portandole a casa dentro una valigia. Gentilissimo Signor Ricciotti mi scusi per la scrittura, avrò messo i punti e le virgole non al punto giusto, ho fatto solo la quinta elementare, se avessi studiato ne avrei da scrivere dopo aver fatto due mesi nel campo di Fossoli, poi passando per Sachsenhausen fino al campo di lavoro di Guben, in seguito all'arrivo dell'armata sovietica l'evacuazione e una fuga in sei attraverso la Germania per 300 chilometri fino a Penig. Mi creda, è stata una vera avventura ma attraverso questa fuga ho visto anche un'altra Germania che era l'opposto di quella che comandava nei Lager. lo il mio diario l'ho scritto e spero che i miei nipoti ne facciano tesoro perché fino adesso la scuola ci ha insegnato poco. lo la saluto con la speranza di farmi sa- nati nella fabbrica «Borsig»: lì non c'era la camera a gas, ma si moriva di fatica, di botte, di malattie. Mi dispiace di non aver trovato notizie di questo campo nel suo libro. Gentilissimo Signor Ricciotti queste poche righe le scrivo con rabbia e le dico il perché: ha ragione che nessuno si è mai interessato a noi. Anzi, no, si sono interessati molto: hai fatto due anni di concentramento? Bene, adesso ti facciamo fare due anni di militare... lo sono sgattaiolato solo perché avevo un mio zio ufficiale dell'esercito, ma molti miei compagni si sono sorbiti anche questo, c'è anche chi ha usufruito di sette anni di pensione, ma erano dipendenti pubblici e la maggioranza di questi dipendenti votavano tutti da una sola parte, ma per me e tanti miei compagni lavoratori della terra o disoccupati nessuno ha mosso un dito. Dopo 40 anni, ma sì, diamogli 30.000 lire, ma chi usufruisce di queste 30.000 lire? Molti sono già morti, e il resto per averle deve esibire documenti che attestano la loro prigionia. Chi ha questi documenti? Quasi nessuno. Se lei, Signor Ricciotti telefona al mio comune per sapere cosa è avvenuto la sera dell'8 giugno 1944, lei sentirà che cadono dalle Gli schiavi di Hitler Gentilissimo Signor Ricciotti Lazzero, ho letto il suo libro Gli schiavi di Hitler e le dirò perché le scrivo. Quando sono arrivato a pagina 53 quasi mi prendeva un colpo: lei parla di un emiliano che si è buttato dentro un forno della fonderia, ma come mai racconta l'episodio e non ha messo il nome del giovane? Penso che lei abbia avuto testimonianze dell'atto e magari non aver saputo il suo nome. Ecco il suo nome: Massimino Zironi ed è stato catturato a Soliera assieme a 40 giovani tutti dell'età che andava dai 15 ai 20 anni, compreso il sottoscritto; Massimino aveva 17 anni ed era un mio compagno di scuola, abitavamo nella mia stessa via. Abbiamo trascorso due mesi a Fossoli, poi dopo 7 giorni chiusi in vagone bestiame siamo sbarcati a Sachsenhausen e ci siamo salvati dalla selezione. Dopo qualche giorno il destino ci ha diviso, io a Guben (Stalag 34 B), Massimino e i suoi compagni in altri campi di lavoro. Allo Stalag 34 B, con dodicimila inter¬ pere anche con una telefonata chi l'ha informata del gesto del mio amico Massimino e grazie da parte mia per aver scritto questo libro. Ettore Malpighi Umidi Soliera (Modena) E' proprio vero che non c'è la possibilità di immaginare una guerra giusta, ovvero fatta per motivi giusti. Le guerre, son sempre fatte per uccidere, distruggere, annientare qualcuno e qualcosa. Non si risorge facilmente da una guerra perché le conseguenze sono sempre terribili e non solo per chi ha combattuto con un'uniforme, ma anche e forse soprattutto chi le ha subite senza neppure combattere. E' per questo che metto insieme a questa lettera, che mi ha inviato Ricciotti Lazzarro, un'altra lettera che si rifà addirittura alla prima guerra mondiale. [o.d.b.] L'orfana e la pensione Gentile Signor Del Buono, sono orfana di entrambi i genitori a causa della guerra

Persone citate: Gentile Signor Del Buono, Hitler, Massimino Zironi, Ricciotti Lazzarro, Ricciotti Lazzero

Luoghi citati: Germania, Guben, Massimino, Modena, Soliera