Casa, la legnata del fisco

Casa, la legnata del fisco Casa, la legnata del fisco «Rivoluzione» per gli interessi legali ROMA. Ancora una volta la casa è finita sotto il torchio del fisco provocando una levata di scudi: l'Ance (l'associazione dei costruttori edili) parla di «colpo di grazia» al settore, mentre la Confedilizia propone con provocatoria ironia l'abolizione del catasto. Le cifre sembrano avvalorare le ragioni della protesta verso la Finanziaria: l'aumento delle imposte sulla casa dal 1980 ad oggi è di oltre il pre più sulla casa, che con questa manovra giunge all'assurdo di avere due valori differenti (per l'Irpef e per Ilei) e due valori fittizi crescenti, mentre i valori reali sono invece crollati». Ma in serata è giunta la «rettifica» del ministro delle Finanze, Visco: nessuna stangata da 2300 miliardi, la manovra frutterà all'erario circa 130 miliardi di lire. E c'è un'altra novità che riguarda la casa (e non solo quella): la «rivoluzione» per gli interessi legali, contenuta in poche righe inserite nel disegno di legge collegato alla Finanziaria. Vediamola. Il tasso d'interesse legale (oggi pari al 10%, e fissato per legge) sarà stabilito annualmente dal ministero del Tesoro e terrà quindi conto dell'andamento dei tassi dei titoli di Stato. Da subito il tasso legale sarà dimezzato dal 10 al 5%. Le conseguenze di questa novità non saranno di poco conto. Oggi, ad esempio, gli inquilini - a meno che non ricorrano a raffinati strumenti finanziari come le fidejussioni assicurative - si vedono corrispondere ogni anno dai proprietari delle loro case un tasso d'interesse del 10% netto sul deposito cauzionale (tre mesi di affitto) che devono versare alla firma del contratto di locazione. Poiché nessun titolo di Stato oggi rende più del 6-7%, l'onere a carico dei proprietari non è indifferente. Il tasso legale è però anche il perno di tutto U sistema dei risarcimenti e delle cause giudiziarie civili. Quando il tasso legale è molto più elevato di quelli di mercato, come ora, l'effetto sulle cause civili è quello di ridurre il contenzioso ed accelerare i tempi: chi perde la causa rischia infatti di sopportare un vero e proprio «salasso»; al contrario - e ciò accadeva alcuni anni fa - quando il tasso è sensibilmente inferiore a quelli di mercato (era il 5% quando i Bot viaggiavano intorno al 15%) si verifica un'esplosione di cause perché, comunque vada, è molto più conveniente investire i soldi in titoli di Stato per poi pagare molto meno in caso di soccombenza in giudizio. 900% e dal 1990 ad oggi i proprietari pagano 30 mila miliardi in più. La Confedilizia calcola che la manovra sugli estimi catastali avrà un impatto di 2300 miliardi su proprietari e condomini, a cui si aggiungeranno altri inasprimenti per l'Europa. «A questo punto - sostiene il presidente Corrado Sforza Fogliani - è meglio abolire il catasto: è l'espediente per prescindere dai redditi reali e per gravare sem-

Persone citate: Corrado Sforza Fogliani, Visco

Luoghi citati: Europa, Roma